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Stallo Politico su Consulta e Riforma Elettorale: Impasse Decisionali a Rischiare Agende Istituzionali

In POLITICA
Dicembre 29, 2024

Attualmente, il panorama politico italiano si trova in un punto di stallo decisivo, con importanti questioni istituzionali pendenti che necessitano di risoluzioni tempestive. Tra queste, emergono due nodi critici: la nomina dei quattro giudici della Corte Costituzionale e la presidenza della Rai, tematiche che, seppur dichiarate indipendenti, sembrano influenzarsi reciprocamente nelle dinamiche di negoziazione.

La composizione della Consulta richiede una rapida attenzione in quanto si avvicinano le date per la valutazione dell’ammissibilità di significativi referendum, tra cui quello sull’Autonomia differenziata. Attualmente, l’accordo prevalente prevede la designazione di due membri dal centrodestra, uno dal centrosinistra, e un giurista “tecnico”, ma la definitiva convalida dei nominativi è ancora in sospeso. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è personnelmente impegnata a sbloccare l’impasse, eco di un’appellativo rinnovato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel dettaglio, Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico del premier, è l’unico nome finora confermato, mentre continuano a circolare speculazioni su altri potenziali candidati come il senatore Pierantonio Zanettin e il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, quest’ultimo favorito dalle attuali congetture. Dal fronte dell’opposizione, il Partito Democratico sembra non aver ancora trovato una soluzione consensuale, con candidature proposte e successivamente scartate.

Parallelamente, la situazione rimane complessa anche per la presidenza della Rai, con la candidatura di Simona Agnes sostenuta da Forza Italia, ma con trattative ancora aperte che includono altri attori politici come Avs e Azione, senza, tuttavia, alcun progresso definitivo. Il dialogo fra le varie forze politiche appare più frammentato che mai, specialmente con il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico fermamente contrari, e con le recenti frizioni con Matteo Renzi che complicano ulteriormente il quadro.

Un’altra questione di rilievo in corso di definizione riguarda la proposta di “election day” per le amministrazioni che, a causa dell’emergenza Covid-19, hanno dovuto posticipare le elezioni. L’ipotesi di spostare le elezioni regionali alla primavera del 2026 è forte, il che libererebbe il calendario elettorale del prossimo anno da impegni rilevanti, sebbene si renda necessaria una normativa ponte per allineare i mandati.

Inoltre, persiste incertezza sulla contestata legge della Campania che potrebbe estendere il limite dei due mandati per il governatore Vincenzo De Luca, e simili discussioni emergono in Friuli Venezia Giulia, dove la Lega promuove un terzo mandato per Massimiliano Fedriga.

In sintesi, questi stallo e le incertezze nel panorama politico italiano rappresentano non solo una sfida per l’attuale governo, ma anche un potenziale rischio per la stabilità delle istituzioni democratiche del paese, con riflessi importanti sul funzionamento delle stesse e sulla fiducia dei cittadini verso chi è chiamato a governare.