In una mattinata caratterizzata da nervosismo, le principali borse europee hanno manifestato una certa debolezza, segnando una fase cautelativa in attesa dell’importante appuntamento con la Federal Reserve. L’incontro, previsto per domani, tiene in ansia gli investitori, specie di fronte agli ultimi dati non promettenti provenienti dall’economia tedesca: l’indice Ifo, che misura il livello di fiducia delle imprese, ha registrato una discesa ai minimi dal 2020.
In questo contesto incerto, la Borsa di Milano è risultata la più penalizzata, con un calo dello 0,8%, seguita da quella di Londra, che arretra dello 0,6%. Francoforte e Parigi, invece, hanno mostrato una maggiore stabilità, mantenendo livelli vicini alla parità, nonostante la tendenza generale al ribasso. Le attenzioni sono tutte rivolte verso la decisione della Fed riguardo al taglio dei tassi di interesse, previsto a 25 punti base. Tuttavia, è l’incertezza sulle future azioni di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, a dominare il clima di attesa.
Il listino milanese ha visto alcune delle sue principali società scendere significativamente: Unipol e Saipem hanno perso il 2% ciascuno, seguiti da Mps e Bper, che hanno subito un calo rispettivamente del 1,8% e del 1,6%. Anche grandi nomi come Tenaris ed Eni hanno registrato perdite, con un decremento dell’1,6% e dell’1,4%. Tim, dopo un avvio positivo, ha invertito la tendenza chiudendo a -0,4%, influenzata dalle notizie di un possibile interesse da parte dei fondi verso la partecipazione di Vivendi.
Il settore energetico è stato tra i più colpiti a livello europeo, con un ribasso dell’1,3%. Questo calo è stato accompagnato da una contrazione dei prezzi del petrolio: il WTI ha perso lo 0,8%, scendendo a 70,17 dollari al barile, mentre il Brent ha registrato una diminuzione dello 0,6%, attestandosi a 73,49 dollari. Nel frattempo, il bitcoin ha quasi toccato i 107.400 dollari, avvicinandosi a un nuovo picco storico, mentre il dollaro ha guadagnato terreno, apprezzandosi dello 0,25% contro l’euro, alimentato dalle aspettative sulle future politiche di Trump.
L’ambiente di incertezza e l’attesa delle decisioni della Fed rappresentano un test cruciale per la resistenza dei mercati finanziari. Gli investitori restano in bilico tra la cautela e la ricerca di opportunità, in un periodo in cui le previsioni economiche globali e le politiche monetarie definiranno i percorsi futuri del mercato.
Questi scenari sottolineano l’importanza delle decisioni delle istituzioni finanziarie centrali, che sono in grado di influenzare non solo le economie nazionali ma anche i mercati globali. La riunione della Fed è quindi molto più che un appuntamento tecnico; si configura come un momento di svolta potenziale per tutto il sistema economico internazionale.