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Tensioni Commerciali tra USA e Messico: Uno Scontro oltre i Dazi

In ECONOMIA
Febbraio 03, 2025

La disputa economica tra gli Stati Uniti e il Messico si è intensificata recentemente, spostandosi su un terreno di reciproche accuse e ritorsioni tariffarie che potrebbero avere effetti destabilizzanti per entrambi i Paesi. Nell’ultimo episodio di questa tensione, le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul presunto coinvolgimento del governo messicano con i cartelli della droga hanno sollevato notevoli polemiche.

La reazione messicana non si è fatta attendere. Marcelo Ebrard, Ministro dell’Economia del Messico, ha prontamente risposto alle imputazioni tramite una dichiarazione su X, piattaforma social precedentemente nota come Twitter. Ebrard ha definito l’accusa di Trump non solo un’offesa alla nazione, ma anche un chiaro tentativo di deviare l’attenzione da una decisione economica altrettanto controversa: l’imposizione di pesanti tariffe doganali sulle merci messicane importate negli Stati Uniti.

Questo scambio di battute arriva in un momento delicato per le relazioni economiche nordamericane. Trump ha recentemente imposto un dazio generale del 25% sui prodotti importati dal Messico, una mossa che, secondo gli esperti, potrebbe rivelarsi controproducente per l’economia americana stessa. Marcelo Ebrard, supportato dalle osservazioni di Lawrence Summers, ex segretario al Tesoro degli USA, ha pubblicamente criticato tali tariffe, descrivendole come “inspiegabili e pericolose”.

Summers, economista di nota statura, ha sottolineato i rischi di tali politiche protezionistiche, che non solo minacciano di rallentare la crescita economica, ma potrebbero anche intensificare le tensioni geopolitiche nella regione. Di fronte a questi rischi, il governo messicano si sta preparando a implementare misure di ritorsione che includono l’adozione di dazi simmetrici sulle importazioni provenienti dagli USA, in un tentativo di bilanciare le restrizioni imposte dall’Amministrazione Trump.

Questa escalation, tuttavia, rischia di innescare una guerra commerciale a pieno titolo, con conseguenze potenzialmente deleterie non solo per le due economie coinvolte, ma per l’intero contesto economico globale. Le attività commerciali transfrontaliere, che hanno prosperato grazie all’accordo NAFTA e successivamente al USMCA (Accordo Stati Uniti-Messico-Canada), potrebbero subire gravi conseguenze, generando incertezza e volatilità nei mercati.

I consumatori in entrambi i Paesi finirebbero per essere i più colpiti, affrontando aumenti dei prezzi e una riduzione della disponibilità di beni vari. L’industria automobilistica, che si avvale di una catena di montaggio che attraversa i confini, potrebbe trovarsi in particolare difficoltà, con l’aumento dei costi di produzione che si rifletterebbe inevitabilmente sui prezzi finali dei veicoli.

In conclusione, mentre il governo messicano si prepara a contrastare le politiche tariffarie attraverso misure reciproche, è evidente che entrambe le nazioni sarebbero meglio servite da un approccio più cooperativo e meno conflittuale. Le interazioni economiche tra Messico e Stati Uniti sono troppo intrecciate e vitali per essere messe a rischio da politiche unilaterali e da scontri retorici. Resta da vedere se i leader di entrambi i Paesi opteranno per una de-escalation in tempo utile per prevenire danni maggiori e durevoli alla loro economia condivisa.