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Tumulto Politico in Sardegna: L’Intricata Vicenda dell’Ordinanza-Todde

In POLITICA
Gennaio 07, 2025

Dopo la pausa festiva, i corridoi del Consiglio regionale della Sardegna, situati lungo la storica via Roma a Cagliari, sono nuovamente teatro di ferventi dibattiti e tensioni politiche. Questa volta, il fulcro delle disputa è l’ordinanza-ingiunzione emessa dal Collegio elettorale regionale di garanzia, la quale ha sollevato seri dubbi riguardo le spese sostenute durante la campagna elettorale della presidente Alessandra Todde.

Il rientro al lavoro non è stato dei più sereni per la coalizione governativa, guidata da M5s e PD, che dalla scorsa settimana deve fare i conti con le ripercussioni di questa controversia giudiziaria. Nondimeno, la presidente ha chiaramente espresso l’intenzione di proseguire con determinazione, invitando a “lavorare sereni”, nonostante l’ombra della polemica.

L’opposizione non ha perso tempo a capitalizzare sulle difficoltà del governo, etichettando la situazione come un esempio di “sciatteria istituzionale”, un’accusa che pesa particolarmente sul Movimento 5 Stelle. Parallelamente, è stata sollevata la richiesta di accellerare l’approvazione di una manovra finanziaria indispensabile per mantenere attiva l’amministrazione regionale, un’azione vista come un salvagente in un mare di incertezze politiche.

Uno degli sviluppi più rilevanti è rappresentato dagli incontri che hanno preso avvio tra il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini del PD, e la Giunta per le elezioni, organo composto da nove consiglieri, che ora si trova a dover esaminare la questione Todde. Con novanta giorni a disposizione, il compito assegnato è quello di condurre un’indagine approfondita e riferire esiti che potrebbero influenzare in modo decisivo il corso degli eventi.

Parallelamente, nonostante il clima di incertezza, l’agenda politica resta densa di impegni. Questa mattina, si è riunito l’ufficio di presidenza della commissione Sesta dedicata alla Sanità, un settore che richiede una continua attenzione e riforme. La riorganizzazione sanitaria resta prioritaria, un segnale che il governo regionale intende procedere con il suo lavoro legislativo nonostante le turbolenze interne.

Il clima politico a palazzo è palpabilmente teso, aggravato da una circolazione di notizie spesso infondate e dichiarazioni fuori tono. In risposta, il gruppo consiliare del PD ha emesso una nota per chiarire che la voce ufficiale del partito e delle sue posizioni è affidata esclusivamente al segretario regionale e presidente del Consiglio, Piero Comandini, insieme al capogruppo Roberto Deriu e al vicepresidente della Giunta, Giuseppe Meloni.

Ciò che resta ora è attendere gli sviluppi del percorso giudiziario che, secondo le dichiarazioni, vede gli avvocati della presidente orientati a posticipare i ricorsi fino alla decisione del Consiglio regionale sulla sua decadenza. Le possibili vie legali includerebbero un ricorso amministrativo al Tar e un procedimento civile. Inoltre, non si esclude la trasmissione degli atti in Procura per valutare eventuali implicazioni penali.

Questa intricata vicenda non solo testa la stabilità del governo regionale sardo, ma solleva anche questioni più ampie su trasparenza e integrità nei processi elettorali e amministrativi, temi che risonano ben oltre le coste dell’isola.