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Una Svolta Necessaria: L’applicazione di Basilea III alle Piccole Banche

In ECONOMIA
Maggio 16, 2024

Nel vivace dibattito sulle regole prudenziali che regolano il sistema bancario, un importante intervento ha aggiunto peso alla discussione. Luigi Federico Signorini, capo della Banca d’Italia, ha recentemente preso la parola in occasione di un workshop svoltosi a Basilea, spostando l’attenzione sulle banche di minore dimensione e sulla necessità di includerle nel rigoroso quadro normativo di Basilea III.

Signorini ha esposto una posizione chiara e decisa, respingendo le affermazioni secondo cui un’estensione delle regole di Basilea III potrebbe impattare negativamente sulla disponibilità di credito e sulla crescita economica. Le sue argomentazioni traggono forza da una serie di analisi svolte tra il 2011 e il 2021, le quali indicano l’assenza di effetti avversi legati all’introduzione di tali norme. Anzi, secondo il Direttore Generale, molte banche hanno persino beneficiato di una diminuzione dei costi di capitale, risultando conseguentemente più solide e sicure.

La crisi delle banche regionali statunitensi nel 2023 ha fornito materiale critico a supporto delle argomentazioni di Signorini. Queste istituzioni, infatti, non fallivano sotto l’ombrello di Basilea III; il caso più eclatante fu quello della Silicon Valley Bank, dove una migliore regolamentazione avrebbe potuto, quantomeno, servire da campanello d’allarme per prevenire il collasso dovuto a problemi di liquidità a breve termine.

Emerge dunque un quadro che valorizza i benefici di Basilea III non solo in termini di resistenza ai shock finanziari, ma anche come strumento di prevenzione, capace di rafforzare il sistema bancario nel suo complesso. Signorini ha tuttavia sottolineato che il compromesso raggiunto con le attuali normative non è completamente soddisfacente, suggerendo quindi la possibilità di future revisioni per perfezionare e implementare standard anche più rigidi.

Il contesto regolatorio di Basilea III è stato concepito con l’intento di migliorare la gestione del rischio e la qualità del capitale delle banche. L’introduzione di tali norme è stata una diretta conseguenza della crisi finanziaria del 2008, che aveva messo in luce le pericolose inefficienze e lacune nella regolamentazione bancaria esistente all’epoca. Da allora, il paesaggio finanziario internazionale ha assistito a un progressivo rafforzamento delle strutture di vigilanza e a un’accresciuta consapevolezza dei rischi da parte delle banche.

In conclusione, il punto di vista di Signorini non è solo un appello a un’applicazione più estesa delle normative esistenti, ma riflette una consapevolezza più ampia dei continui cambiamenti e delle sfide che il settore bancario globale deve affrontare. In un’epoca in cui la stabilità finanziaria è sempre più minacciata da crisi economiche, pandemie e destabilizzazioni geopolitiche, una regolamentazione prudenziale efficace rappresenta un faro di sicurezza che può proteggere non solo le banche, ma l’intera economia globale.

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Redazione