In occasione del ventesimo anniversario dalla promulgazione della legge che ha istituito il Giorno del Ricordo, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rilasciato delle dichiarazioni che sottolineano l’importanza di questo momento nel contesto della memoria storica italiana. Il Giorno del Ricordo, celebrato ogni anno il 10 febbraio, è dedicato al ricordo delle vittime delle foibe, i tragici assassini e i getti nelle cavità carsiche di italiani e slavi ad opera dei partigiani jugoslavi durante e dopo la seconda guerra mondiale, nonché all’esodo doloroso della popolazione giuliano-dalmata.
Meloni ha rimarcato come la legge, approvata nel 2004, abbia rappresentato un punto di svolta nel riconoscimento e nella consapevolezza di questi eventi che, fino ad allora, erano stati troppo spesso avvolti nell’oblio. Le pagine di storia che non avevano trovato posto nei libri di testo o nei discorsi pubblici, ora sono divenute “patrimonio di tutti”, resistendo a qualsivoglia tentativo di negazione o giustificazione dello storico dolore.
Recentemente, il Parlamento italiano ha ulteriormente implementato la legge, secondo le parole della presidente del Consiglio, dando ancora più forza al ricordo collettivo. Le iniziative governative nel segno della commemorazione non sono mancate: si è parlato del ‘Treno del Ricordo’, che ripercorre simbolicamente i viaggi degli esuli nei vari campi profughi in Italia – una iniziativa che ha avuto una partecipazione notevole con oltre quindicimila visitatori.
Non meno significativa è l’approvazione di un disegno di legge per l’istituzione del Museo nazionale del Ricordo che verrà eretto nella capitale. Questo progetto simbolizza l’imprescindibile conservazione della memoria storica nel tessuto sociale e culturale del paese.
In conclusione, come evidenziato da Meloni, la celebrazione di quest’anno rinnova e perpetua l’impegno affinché la memoria delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata non svanisca ma venga invece onorata e trasmessa alle future generazioni.