In una fase cruciale per il futuro dei lavoratori di Electrolux, l’azienda e i sindacati hanno trovato una linea comune che garantisce una ristrutturazione pianificata e condivisa. Dopo intense trattative e consultazioni sindacali che hanno visto una partecipazione significativa, la Fiom di Porcia ha deciso di sottoscrivere il piano proposto dall’azienda per gestire una ristrutturazione che prevede 153 esuberi tra gli impiegati in Italia, in particolare nello stabilimento di Porcia, nel Pordenone.
Questo accordo è il risultato di un processo che ha avuto il suo snodo cruciale nella scorsa settimana, quando è stato concordato il via libera ad uscite volontarie incentivata, una strategia volta a minimizzare l’impatto sociale delle riduzioni di personale. Con queste misure, l’azienda riesce a scongiurare la necessità di procedere con licenziamenti unilaterali, una vittoria significativa per i rappresentanti dei lavoratori.
La trattativa ha visto la presenza attiva delle Rsu delle altre sigle sindacali che, insieme alla Fiom, hanno lavorato per raggiungere un’intesa che potesse tutelare al meglio i dipendenti coinvolti. La Cgil, in particolare, tutto mentre accoglie con favore il raggiungimento di questa tappa fondamentale, mantiene una posizione di cautela esprimendo preoccupazione per i livelli produttivi previsti per il 2024.
Il percorso verso l’accordo non è stato semplice, riflettendo la complessità delle sfide che il settore industriale e i suoi lavoratori affrontano in un contesto economico sempre più globalizzato e competitivo. Il compromesso raggiunto rappresenta un esempio di come il dialogo sociale possa essere uno strumento efficace per navigare i cambiamenti, proteggendo gli interessi dei lavoratori e allo stesso tempo salvaguardando la sostenibilità aziendale.
Ora che l’accordo è stato firmato, si aprono nuovi scenari per i dipendenti di Electrolux e per lo stabilimento di Porcia. Sarà importante monitorare l’evoluzione della situazione e assicurare che l’impegno preso dalle parti venga mantenuto, e che le misure concordate si traducano in un percorso di ristrutturazione responsabile e trasparente, con un occhio sempre vigile sul futuro della produzione e dell’occupazione.