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Assobalneari sfida il Quirinale sulla questione concessioni

In ECONOMIA
Gennaio 02, 2024
Il presidente Fabrizio Licordari critica l'attenzione del Colle alle concessioni commerciali ambulanti e balneari evocando possibili interessi economici sottostanti.

Nella controversa questione delle concessioni per l’attività commerciale ambulante e balneare si inserisce una nuova vigorosa presa di posizione da parte di Assobalneari. Il presidente Fabrizio Licordari esprime stupore e contrarietà rispetto alle recenti attenzioni del Quirinale verso un tema che, a suo dire, dovrebbe essere trattato con criteri differenti.

In un contesto nazionale denso di problematiche sociali ed economiche, nonché di tensioni internazionali, emergono le parole di Licordari come una difesa accorata del piccolo commercio e delle tradizionali attività imprenditoriali del settore balneare. La sua dichiarazione arriva in seguito alle considerazioni del Quirinale in merito alle durate delle concessioni per venditori ambulanti, un intervento che segue quello dello scorso anno relativo alle concessioni balneari.

Secondo Licordari, le affermazioni del Colle mancherebbero di fondamento, richiamando la recente sentenza di Cassazione a sezioni unite a sostegno della sua posizione. Egli poi sottolinea che, stando alla direttiva Bolkestein, le autorizzazioni commerciali non dovrebbero avere una durata limitata, a meno che non si tratti di un limite imposto dalla scarsità di risorse naturali, citando specificamente gli articoli 11 e 12 di detta direttiva.

All’interno del settore, è diffuso il timore che dietro questa intensa pressione sui piccoli concessionari ci siano potenti interessi economici. Il presidente di Assobalneari fa riferimento alla grande distribuzione, alle aziende di trasporti come Uber e ad altri colossi internazionali che, secondo lui, mirano a erodere la posizione di mercato delle realtà locali.

Infine, Fabrizio Licordari invita a una decisa presa di posizione da parte del Parlamento e del governo, auspicando che queste istituzioni mantengano la loro sovranità decisionale rispetto ai dettami europei. A suo parere, le raccomandazioni che percepisce come intimidazioni dovrebbero cessare, e invita a focalizzare le energie sui problemi più gravi che affliggono l’Italia, difendendo fieramente la tradizione dei mercati rionali, dei taxi locali e delle strutture balneari nazionali. Affronta così non solo il tema legale e normativo, ma uno sguardo più ampio sul tessuto economico e sociale italiano che vedrebbe minacciato il suo equilibrio da imposizioni esterne.