Le principali piazze finanziarie d’Europa mostrano segni di esitazione nell’odierna sessione mattutina, con gli indici che si adagiano su livelli inferiori rispetto ai picchi toccati la settimana passata. Analisti ed investitori guardano con cautela ai prossimi giorni, che saranno caratterizzati dalla diffusione di dati macroeconomici potenzialmente decisivi per le future direzioni di mercato. Tra gli indicatori più attesi, il Pil degli Stati Uniti e l’inflazione dell’Eurozona sono al centro dell’attenzione, con possibili riflessi sull’andamento dei titoli e sulla valutazione delle politiche monetarie future.
La borsa di Parigi segnala un calo dello 0,4%, seguita da Milano che arretra dello 0,2%. Francoforte sembra stabilizzarsi sulla parità, mentre Londra guadagna timidamente uno 0,04%. Tra i settori che stanno pesando maggiormente sugli indici, l’automobilistico registra un segno meno dello 0,9%, seguito da utilities e energetici (-0,7%), e dal lusso e abbigliamento, altresì in calo dello 0,7%.
Un’occhiata alle realtà aziendali rivela che l’azienda di moda Moncler sta subendo le vendite più rilevanti con un ribasso del 2,8%. Non è da meno il settore farmaceutico con Recordati che perde l’1,2%, e il comparto automobilistico con Stellantis che segue a ruota con un decremento equivalente. Anche le utilities risentono della tendenza negativa generale.
Nel panorama bancario appare un’isola di positività: Bper guadagna un considerevole 3,8%, Banco Bpm segue con un incremento del 2,7% e Mps non è distante con un più 2,3%. Si profilano all’orizzonte movimenti strategici nel settore, con Unicredit che, sebbene in calo dello 0,4%, rimane sotto i riflettori come possibile attore o bersaglio di consolidamenti. La speculazione intorno a Mediobanca, invece, perde vigore dopo le recenti indiscrezioni che la vedevano potenziale obiettivo delle mire espansionistiche di Andrea Orcel.
Il mercato obbligazionario riflette un’atmosfera di incertezza, con lo spread tra Btp e Bund che si amplia di un punto base, attestandosi a 144, e il rendimento del decennale italiano che sale al 3,81%. Il discorso previsto per questa sera da Christine Lagarde, presidente della BCE, al Parlamento europeo è atteso con grande interesse, in quanto potrebbe fornire indicazioni sul clima economico generale e sulle future politiche monetarie dell’Eurozona.
Nel frattempo, il petrolio segnala una contrazione dello 0,4%, portando il Wti a scendere a 76,1 dollari al barile, mentre il gas naturale testimonia una dinamica inversa, crescendo dell’1% e raggiungendo i 23,17 euro al megawattora. Gli investitori restano in attesa di capire come questi dati possano influenzare l’economia globale e la stabilità dei mercati finanziari europei nel breve e medio termine.