
Non si può dimenticare la bella immagine dei Presidenti di Italia e Slovenia che, il 13 luglio 2020, resero, insieme, omaggio al Memoriale della foiba di Basovizza e al monumento dei caduti sloveni. È da questa immagine simbolica che ha tratto spunto il Rettore Dirigente Scolastico del Convitto Nazionale di Avellino, Prof. Attilio Lieto, per introdurre l’ evento commemorativo delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, “Il diritto di sapere”, da lui fortemente voluto, organizzato d’intesa con la Prefettura di Avellino, nel Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, un lavoro corale degli alunni delle classi II A e IV A Classico del Liceo Classico e VB del Liceo Europeo, con il coordinamento della Referente del Progetto, Prof.ssa Cinzia Favorito. L’incontro è avvenuto nella Rotonda dell’Istituzione Scolastica, alla presenza del Prefetto di Avellino, S.E. Rossana Riflesso, del Provveditore agli Studi Fiorella Pagliuca, del Procuratore della Repubblica Domenico Airoma, del Questore Pasquale Picone, del Comandante dei Carabinieri Domenico Albanese, del Comandante della Guardia di Finanza Leonardo Erre, della Comandante dei Vigili del Fuoco Maria Angelina D’Agostino, del Comandante del gruppo Carabinieri della Forestale Nicola Clemente, del Presidente della Provincia Rizieri Buonopane, del Comandante della Polstrada Nicola Ciccone, di un delegato del Comandante dell’esercito 232° Reggimento, Alberto Tognon, della vicepresidente della Provincia Laura Cervinaro, della vicesindaca Marianna Mazza, del Vicario generale della Diocesi Pasquale Iannuzzo. Un rigoroso lavoro storiografico e di ricerca ha caratterizzato l’evento; in una visione europeista, proiettata verso un futuro unitario, la storia, in particolare quella novecentesca, aiuta ad alimentare, senza rimozioni, la coscienza critica, evitando ogni chiusura nei particolarismi. Si è cercata insieme una “bussola”, per evitare qualsiasi banalizzazione, per non inciampare in inganni ed equivoci. E da qui parte il viaggio degli alunni nel cosiddetto Confine orientale italiano nella prima metà del Novecento, dove per “Confine” si intende sia un limite comune, una separazione tra spazi contigui, sia un modo per stabilire in via pacifica il diritto di proprietà di ognuno in un territorio da secoli conteso. Il discorso storico si intreccia con la semantica del confine, il varco del quale è anche un’operazione metaforica di uscita da uno spazio familiare, conosciuto, rassicurante, e di ingresso nell’ incertezza. La storia delle guerre diventa, finalmente, storia di individui. L’evento è stato strutturato in cinque parti distinte e sapientemente condotto dagli alunni stessi: presentazione e saluti, introduzione alla storia dell’esodo giuliano-dalmata, drammatizzazione tratta da testimonianze con riflessione su “Confini, frontiere di ieri e di oggi”, laboratorio di scrittura creativa “Il Confine: un limite valicabile”, consegna del libro con la raccolta di tutti i testi scritti dagli alunni di IV A Classico. I vari momenti sono stati scanditi da brani musicali per pianoforte (Vincenzo Pagliarulo nel Preludio di Debussy, Sabrina Capone nell’Idea 10 di Alcocer, Costanza Clericuzio in Nuvole Bianche di Einaudi) e dall’esibizione coreutica di Raffaella De Vita sulle note di “Magazzino 18” di Simone Cristicchi. C’è anche stato un emozionante fuoriprogramma: ospite a sorpresa dell’evento il Signor Rocco Roccia, con sua moglie, un profugo giuliano, nato a Montona d’Istria nel 1938, che ha voluto prendere parte alla commemorazione col cuore e con la sua presenza, portando a testimonianza anche un documento protocollato dalla Prefettura di Avellino nel 1972. Tanta emozione nelle sue parole, nel ricordo dei villaggi istriani, della famiglia, del viaggio di fortuna che lo portò ad Avellino, dove, in quinta elementare divenne allievo del Convitto. Una storia nella storia, in un Palazzo, quello del Convitto, che ha fatto da cornice a un incontro sentitissimo da tutti. Grande il plauso agli alunni dagli astanti, che sono tornati a casa, a conclusione di giornata, con un dono metaforico, un segnalibro, un ricamo del cuore, un filo rosso che unisce tutti nel Ricordo di quello che è stato….
di Mat. Lib.
