I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico NOE di Potenza e del Nucleo Radioattivi del Comando CC per la Tutela ambientale e la Sicurezza energetica di Roma, su disposizione della Procura della Repubblica di Matera, hanno sequestrato un area di circa 600 metri quadri, all’interno del sito nucleare ITREC di Rotondella gestito dalla Sogin, la società impegnata nelle attività di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della relativa gestione dei rifiuti radioattivi. Il 21 e 22 febbraio scorso personale dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), ha condotto una serie di accertamenti che hanno confermato la presenza di uranio arricchito U234-U235 non riconducibile ai radionuclidi uranio-torio custoditi nel sito lucano. I livelli di contaminazione rilevati, come certificato dall’Isin, “non rappresenterebbero un pericolo immediato per i lavoratori, per l’ambiente e la popolazione”, precisa la nota dei Carabinieri. L’area sottoposta sequestro verrà posta in sicurezza. Il provvedimento giudiziario di sequestro, spiega la nota emessa dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica – Gruppo di Napoli, “scaturisce all’esito di una serie di verifiche effettuate, nel corso del tempo e su delega della Procura materana, nel cui contesto venivano effettuati una serie di campionamenti di terreno, prelevati da alcuni cumuli (circa 1500 metri cubi), stoccati in un’ area del sito, in attesa delle previste procedure di analisi, finalizzate al successivo smaltimento, quali rifiuti convenzionali (terre e rocce da scavo) presso impianti esterni al sito nucleare e provenienti verosimilmente dalle attività di scavo effettuate per la realizzazione di alcuni manufatti, rientranti nell’attività di decommissioning”.
La presenza di tali cumuli (le cosiddette ‘Collinette’) “era già stata oggetto di segnalazione e di approfondimento investigativo da parte dei Carabinieri del NOE di Potenza, sin dal mese di maggio 2022, a seguito di ispezione, disposta dell’allora ministro dell’Ambiente e della transizione ecologica, e finalizzata a documentare lo stato di sicurezza dell’impianto di Rotondella e le corrette modalità di smaltimento dei rifiuti radio attivi e di quelli convenzionali. Al termine delle verifiche, sono state accertate “alcune criticità che hanno indotto i militari del NOE a sollecitare lo smaltimento dei rifiuti, suddivisi in 4 lotti, da tempo (almeno dal 2014), stoccati nel sito. Le operazione di smaltimento si sono svolte senza criticità per tutti i lotti ad eccezione del n. 4, dove, secondo quanto comunicato dalla stessa Sogin a dicembre 2023, era stata rilevata la presenza di uranio arricchito U234”.
dalla redazione