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Contestazioni a Pezzana: Cresce il Dibattito sulla Cittadinanza Onoraria a Mussolini

In POLITICA
Giugno 10, 2024

Nella tranquilla cittadina di Pezzana, in provincia di Vercelli, si è riacceso un dibattito che richiama alla memoria pagine buie della storia italiana. Al centro della controversia vi è la persistenza della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini, una questione che si trascina e che periodicamente torna a scuotere la comunità e l’opinione pubblica nazionale.

Questa mattina, davanti al municipio di Pezzana, situato proprio sulla via intitolata a Giacomo Matteotti, figura emblematica dell’opposizione al fascismo brutalmente assassinata nel 1924, si è tenuto un simbolico flash mob. Organizzato da Giulio Manfredi, esponente di spicco dei Radicali, insieme ad altri attivisti e membri dell’Associazione Adelaide Aglietta, l’evento ha voluto segnalare la ferma opposizione alla decisione del Consiglio Comunale di mantenere la cittadinanza onoraria a Mussolini, decisione presa all’unanimità durante l’assemblea del 30 settembre 2021.

La manifestazione non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di commemorazioni e di riflessioni storiche che intendono non solo ricordare, ma anche interrogarsi sulle implicazioni morali e civili di onorificenze siffatte nei confronti di figure storicamente controverse. Come ricordato da Manfredi, Pezzana rimane l’unico Comune italiano a non avere ancora revocato la cittadinanza onoraria al Duce, nonostante le molteplici occasioni per farlo, comprese quelle legate ai centenari della Marcia su Roma e dell’omicidio Matteotti.

Gli attivisti, dopo aver esposto le loro ragioni e aver letto alcuni passi significativi intesi a rimarcare la drammaticità degli eventi storici, hanno depositato un mazzo di fiori in segno di tributo e memoria. Igor Boni, ex presidente dei Radicali, ha rinnovato l’appello non solo a Pezzana, ma a tutti i comuni italiani che ancora conservano simili riconoscimenti. La loro richiesta è chiara: revocare tali onorificenze non per cancellare la storia, ma per riaffermare i valori di giustizia e di verità, essenziali in una società che si definisce democratica e rispettosa dei diritti umani.

Il messaggio lanciato da Pezzana va oltre il locale, mirando a stimolare una riflessione più ampia sul peso della memoria e sulla responsabilità delle istituzioni nel mantenere vive le lezioni del passato. In questo senso, la revoca dell’onorificenza non è vista solo come un atto dovuto verso una figura controversa, ma come un simbolo di una maturazione civile e di un impegno collettivo verso principi inalienabili di giustizia e moralità.

In conclusione, l’iniziativa di Pezzana rappresenta un importante momento di dialogo e di confronto pubblico, essenziale per lavorare sulla coscienza collettiva e per promuovere una cultura politica che, pur nel rispetto della complessità storica, sappia riconoscere e condannare inequivocabilmente gli errori del passato. Solo attraverso un costante impegno in questa direzione si potrà aspirare a costruire una società davvero inclusiva e rispettosa della dignità di ogni individuo.

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Redazione