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Il DDL “Salva Milano” tra Malintesi e Cautela Istituzionale

In POLITICA
Gennaio 28, 2025

In una recente audizione davanti alla commissione Ambiente del Senato, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha preso la parola per dissipare i dubbi e le perplessità che gravitano attorno al disegno di legge “Salva Milano”. Questo provvedimento legislativo, nato nell’orbita delle indagini su presunte irregolarità edilizie che hanno colpito la metropoli lombarda, si propone di fornire strumenti agili per il superamento dell’attuale impasse urbanistica e amministrativa.

Contrariamente a quanto temuto da alcuni osservatori, il sindaco ha sottolineato che il decreto non costituisce un’apertura indiscriminata verso la sanatoria delle infrazioni edilizie, né tantomeno un invito a bypassare le normative vigenti a livello locale e nazionale. Sala ha esplicitamente ribadito l’impegno del Comune di Milano a rimanere nei binari delle leggi statali e regionali, così come delle decisioni prese precedentemente nei consigli comunali in termini di pianificazione urbana.

Nella sua esposizione, il sindaco ha illustrato come il DDL intenda operare nel rispetto pieno delle normative, insistendo sul fatto che non vi sarà alcun allentamento dei controlli o delle restrizioni attuali. Al contrario, il “Salva Milano” mira a facilitare un percorso di risoluzione legale e trasparente per le complesse questioni urbanistiche che attanagliano la città.

Questo chiarimento è cruciale in un momento in cui la fiducia pubblica nei confronti della gestione della città è messa a dura prova dalle investigazioni in corso. La necessità di una legislazione che possa efficacemente indirizzare e risolvere tali nodi senza compromettere la legalità e l’equità processuale è palpabile.

La reazione dei senatori e delle parti interessate durante l’audizione suggerisce una cautela comprensibile verso ogni forma di legge che potrebbe essere percepita come una via di fuga dalle responsabilità legali. Tuttavia, l’intervento di Sala ha contribuito a delineare un quadro più chiaro dell’intento legislativo, ossia quello di una gestione più agile delle problematiche urbanistiche, sempre nel rigoroso rispetto delle regole.

In conclusione, la discussione su “Salva Milano” continua a essere un barometro significativo dell’approccio che la politica e le istituzioni italiane intendono adottare nei confronti della regolamentazione urbana e della reattività legislativa in situazioni di crisi amministrativa. Resta da vedere quale sarà l’iter del decreto nei prossimi mesi e come i vari attori politici e civili risponderanno alle sicurezze e ai timori espressi durante l’audizione. È indubbio che la strada verso il recupero della piena operatività normativa e urbanistica a Milano sia ancora lunga e richieda un attento bilanciamento tra esigenze immediate e rispetto dei principi legali.