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Costo dei posti in spiaggia a Ferragosto: rincari medi del 4% nel 2024

In ECONOMIA
Giugno 05, 2024

Mentre il caldo estivo si intensifica, anche i costi per garantirsi un posto primeggiante in riva al mare subiscono un aumento. Secondo un’analisi condotta da Altroconsumo, nella settimana di Ferragosto del 2024, usufruire di un ombrellone e di una sdraio nelle prime file delle spiagge italiane costerà circa il 4% in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia, in alcune rinomate destinazioni come Lignano Sabbiadoro e Taormina Naxos, i prezzi rimarranno invariati, offrendo un lieve sollievo agli habitué di queste località.

La rilevazione, che ha incluso un campione di 211 stabilimenti balneari distribuiti tra alcune delle più celebri spiagge italiane – tra cui Rimini, Senigallia, Viareggio, Anzio, Palinuro, Alassio, Gallipoli e Alghero oltre alle già citate Lignano e Taormina Naxos – ha rivelato anche il costo medio per ciascuna fila durante quella che è considerata la settimana più calda dell’anno. Un promontorio di costa divenuto sinonimo di lusso estivo, Alassio, emerge come il luogo più costoso, con tariffe che si aggirano quasi ai 400 euro a settimana per le prime file.

Il dettaglio dei costi è un chiaro indicatore delle dinamiche del mercato: un posto in prima fila costa in media 226 euro, seguito da 210 euro per la seconda fila, 199 euro per la terza e 186 euro dalla quarta fila in poi. Questi dati emergono da un meticolo studio realizzato contattando in modo anonimo gli stabilimenti, chiedendo le tariffe delle prime quattro file per la settimana dal 4 al 10 agosto.

Questa tendenza all’aumento dei prezzi può essere interpretata come una diretta conseguenza dell’inflazione generale che sta colpendo diversi settori dell’economia italiana, ma ci sono anche fattori specifici del settore turistico che spingono verso l’alto i costi. La crescente domanda di destinazioni vacanziere nationali, accentuata forse da un rinnovato desiderio di viaggiare post-pandemia, si scontra con un’offerta che rimane relativamente invariata, influenzando inevitabilmente i prezzi.

Inoltre, mentre alcune città costiere si confermano più popolari e quindi più care, altre mostrano una tenuta dei prezzi che potrebbe riflettere una diversa strategia di mercato o una diversa percezione del valore offerto ai vacanzieri. Ad esempio, la stabilità dei prezzi a Lignano e a Taormina Naxos potrebbe essere vista come un tentativo di mantenere una certa competitività per attrarre turisti nonostante il periodo di alta stagione.

Questi numeri e tendenze non sono solo indicatori di variazioni economiche, ma riflettono le scelte, le preferenze e le possibilità economiche dei consumatori italiani, delineando un mosaico complesso di comportamenti, aspettative e strategie di spesa nell’ambito delle vacanze estive. Un fenomeno, quello del turismo nazionale, che continua a essere un significativo motore di crescita per l’economia del Paese, speculando su panorami, coste e servizi che rendono unica ogni estate italiana.