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Crisi alla Barry Callebaut: Proteste e Impasse ai Cancelli di Verbania

In ECONOMIA
Gennaio 20, 2025

All’alba di un conflitto sindacale che sta scuotendo il settore dell’alimentazione, il presidio dei lavoratori della Barry Callebaut a Verbania Intra segna un punto critico nella disputa tra il management e i suoi impiegati. Il colosso del cioccolato, noto globalmente per la qualità e l’innovazione nei suoi prodotti, si trova al centro delle polemiche dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento prevista entro la metà dell’anno.

Al di là delle porte dello stabilimento, un gruppo di dipendenti si è radunato per esprimere il proprio dissenso rispetto alle recenti decisioni aziendali, in particolare il rinvio dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo e l’ingaggio di tre nuovi lavoratori temporanei. Le mosse dell’azienda sono state percepite come un aggravamento della già precaria situazione dei lavoratori a tempo indeterminato.

Giuseppe Daniele, una figure storica tra i lavoratori e ex rappresentante sindacale, con una carriera di quasi tre decenni alle spalle, ha parlato apertamente del suo disappunto: “Dopo l’annuncio della chiusura, viviamo ancora in una condizione di incertezza mortale. Questa fabbrica è stata la nostra seconda casa. La direzione, tuttavia, sembra prediligere il profitto economico a discapito del capitale umano.”

La tensione si avverte anche a livello istituzionale. Il sindaco di Verbania, Giandomenico Albertella, ha criticato le scelte aziendali, definendole “provocatorie e irrazionali in questa fase di trattative”. Queste dichiarazioni evidenziano il divario tra le esigenze comunali, che cercano di salvaguardare l’occupazione e il tessuto economico locale, e le strategie di una multinazionale che, nel quadro di una ristrutturazione globale, sembra orientata a ridurre la propria presenza in Italia.

Il dialogo tra le parti è previsto continuare con un incontro a Torino, dove rappresentanti aziendali e sindacati cercheranno di trovare una soluzione condivisa. Daniele avverte: “Se non ci sarà un sincero tentativo di dialogo, possiamo garantire che dalla nostra fabbrica non uscirà più un solo chilo di cioccolato fino a quando non otterremo delle risposte concrete.”

L’esito di questi incontri sarà cruciale non solo per i lavoratori di Barry Callebaut ma anche per l’economia locale di Verbania e per il settore del cioccolato italiano in generale. La questione solleva interrogativi più ampi sulla sostenibilità dell’industria e sul futuro del lavoro in un’epoca di crescente globalizzazione e automazione. Mentre l’azienda cerca di adattarsi alle mutate condizioni di mercato, la comunità e i lavoratori chiedono sostegno e riconoscimento dei loro diritti e del loro valore, in un settore tradizionalmente radicato nel territorio e nell’arte manifatturiera italiana.