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Crisi in Stellantis: Il Futuro dell’Automotive Italiano in Bilico

In POLITICA
Dicembre 02, 2024

In uno scenario politico ed economico già complesso, il recente terremoto dirigenziale in Stellantis, con le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares, ha aggiunto ulteriore tensione e incertezza. La decisione, dettata da marcanti divergenze strategiche all’interno della compagnia, solleva preoccupazioni significative sul futuro dell’automotive in Italia, un settore che ha lungamente rappresentato un pilastro della produzione nazionale.

Il presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, ha prontamente reagito inviando una richiesta di audizione a John Elkann, presidente di Stellantis. Gusmeroli, intervenuto nel programma Start di Sky Tg24, ha sottolineato l’importanza di un chiarimento rapido e trasparente in questo momento critico per il settore automotive. Sia il Parlamento che il governo sono preoccupati per le decisioni operative della compagnia, che potrebbero avere conseguenze delicatissime sulla manodopera e sul tessuto produttivo nazionale.

In quest’ottica, i capigruppo delle opposizioni in Commissione, Vinicio Peluffo (Pd), Emma Pavanelli (M5s), Francesca Ghirra (Avs) e Fabrizio Benzoni (Azione), hanno congiuntamente insistito per l’urgente audizione di Elkann. Già un mese fa, il presidente di Stellantis aveva evitato un incontro parlamentare per discutere i piani futuri per l’Italia, delegando Tavares, che ha poi lasciato il suo incarico. Nel loro comunicato, i parlamentari sottolineano il rischio di ritardi inaccettabili in un periodo tanto critico, esortando Elkann a non eludere le responsabilità verso il sito industriale italiano.

La discussione si allarga anche in Senato, dove i senatori Antonio Misiani e Andrea Martella hanno fatto eco alle preoccupazioni dei loro colleghi alla Camera, sollecitando un intervento diretto del governo per sostenere il settore. L’invito è a non solo pensare a misure immediate ma anche a riconsiderare le politiche di supporto come il fondo per la transizione automotive, recentemente tagliato.

Giuseppe Conte, leader del M5s, ha espresso in modo vivido la sua preoccupazione durante una visita a Pomigliano d’Arco, dove ha portato solidarietà ai lavoratori in presidio. Ha criticato l’ex amministratore delegato per la mancanza di un progetto concreto e visione futura, suggerendo che la crisi di leadership potrebbe rappresentare un’occasione per ripensare radicalmente le strategie dell’azienda.

In questo contesto di urgente riformulazione, la posizione di Stellantis si rivela cruciale non solo per le sorti del gruppo, ma per l’intero comparto industriale italiano. Le scelte future di Elkann e degli altri membri del consiglio d’amministrazione diventano così determinanti: saranno capaci di progettare una trasformazione che garantisca solidità e innovazione, riconfermando l’impegno verso i lavoratori e il territorio italiano?

L’attenzione si concentra ora sull’audizione di Elkann, un momento che potrebbe definire non solo il futuro di Stellantis ma dell’intero settore automotive nazionale. Le decisioni prese nei prossimi mesi saranno fondamentali per assicurare che l’Italia possa continuare a giocare un ruolo di primo piano nel panorama automotive internazionale, con tutte le implicazioni economiche e occupazionali che ne conseguono.