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Crisi nel Settore Calzaturiero Italiano: Una Rivelazione dei Numeri Negativi

In ECONOMIA
Gennaio 03, 2025

Il settore calzaturiero italiano, simbolo di eccellenza e stile nel panorama globale, sta attraversando un momento di evidente contrazione. Dai dati emersi dai recenti studi di Confindustria accessori moda per Assocalzaturifici, emerge una realtà preoccupante: un calo generalizzato che ha segnato i primi nove mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I numeri sono chiari e parlano di una diminuzione dell’export del 9,2%, con un’accentuata riduzione degli ordini che ha diretto impatto su tutta la catena produttiva. L’indice Istat sulla produzione industriale evidenzia un tracollo del 18,9%, mentre i ricavi hanno segnato una flessione del 9,7%. Queste cifre non fanno altro che confermare una tendenza al ribasso, prefigurando un fatturato annuale che prevede una contrazione del 9,3%, quantificata in una perdita di quasi 1,4 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.

Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici, descrive il quadro attuale con grande preoccupazione. Oltre il 60% delle imprese calzaturiere ha registrato un fatturato inferiore rispetto al 2023, con una riduzione che ha superato il 20% in almeno un quinto delle realtà esaminate. È interessante notare che, nonostante la grave contrazione generale, il mercato dell’Unione europea mostra decrementi più moderati, come una riduzione del 2,6% in valore complessivo, con Francia e Germania che segnalano cali rispettivamente del 2% e del 6,2%. Al contrario, i mercati extra-Ue hanno subito un calo più marcato, con una discesa del 15,3%.

Un caso particolare è quello della Svizzera, dove una drammatica caduta del 51,3% nel valore delle esportazioni e del 35,4% nel volume può essere attribuita a un cambiamento strategico nella distribuzione da parte delle grandi etichette di lusso, che hanno optato per spedizioni dirette ai mercati di destinazione finale anziché transitare attraverso i magazzini elvetici.

Questa situazione riflette non solo le sfide interne del settore, ma anche l’impatto delle dinamiche globali, inclusa la frenata di molti brand di lusso, che negli anni passati avevano sostenuto significativamente la crescita del settore calzaturiero italiano. In un contesto così difficile, le prospettive per il recupero appaiono incerte e le strategie per una ripresa efficace sono urgentemente necessarie.

La crisi attuale richiede una riflessione approfondita e possibilmente una rinnovata strategia che tenga conto sia delle trasformazioni del mercato globale che delle specifiche esigenze del comparto calzaturiero italiano. L’industria deve navigare con saggezza attraverso le correnti di un mercato sempre più complesso, cercando di rafforzare quelle nicchie di eccellenza e innovazione che hanno sempre caratterizzato il miglior made in Italy.

Il futuro dell’industria calzaturiera italiana, dunque, dipenderà dalla sua capacità di interpretare i segnali di mercato e di adattarsi rapidamente ad essi, mantenendo inalterata quella qualità e quel design che il mondo intero riconosce e celebra. In questa sfida, il supporto di strategie governative e di politiche economiche favorevoli sarà cruciale per salvaguardare uno dei settori più rappresentativi del savoir-faire italiano.