
Il settore siderurgico di Taranto, rappresentato principalmente da Acciaierie d’Italia, ha registrato un drammatico calo nelle esportazioni di acciaio, perdendo oltre l’81% del suo valore tra il 2008 e il 2023. Il dato, preoccupante per l’economia della provincia e dell’intero settore nazionale, emerge da uno studio effettuato dal Centro Studi di Siderweb che ha analizzato le esportazioni dei principali poli siderurgici italiani utilizzando le statistiche fornite dall’ISTAT.
Nella classifica dei primi 20 distretti siderurgici del Paese, la provincia di Taranto è scivolata all’ultima posizione. Gianfranco Tosini, esperto di Siderweb, osserva come questa flessione delle vendite all’estero sia sintomatica di una crisi profonda che affligge il polo tarantino, storicamente uno dei pilastri dell’industria siderurgica italiana.
Non è solo Taranto a risentire delle difficoltà: anche la provincia di Torino, sede dello storico stabilimento Thyssenkrupp ora non più attivo, ha visto le proprie esportazioni contrarsi del 39,1% nello stesso lasso di tempo. Questo calo ha portato Torino a perdere otto posizioni nella suddetta classifica. Analogamente, il polo siderurgico di Livorno, dove opera JSW Steel Italy, ha registrato una riduzione del 60,6% nelle esportazioni, uscendo di fatto dalla lista dei primi venti poli siderurgici nazionali.
L’industria dell’acciaio svolge un ruolo vitale per l’economia del paese, sia in termini di produzione interna sia di contributo alla bilancia commerciale attraverso le esportazioni. La crisi del settore ha implicazioni significative per l’occupazione e per le comunità locali. L’attuale situazione è il risultato di molteplici fattori, tra cui la crescente concorrenza internazionale, la pressione ambientale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, gli alti costi energetici e i cambiamenti nella domanda globale di acciaio.
Le sfide che il settore siderurgico deve affrontare richiedono un approccio strategico coordinato, volto a rinnovare gli impianti, implementare tecnologie più pulite ed efficienti e diversificare la produzione. Allo stesso tempo, le politiche di supporto devono garantire una transizione equa per i lavoratori e le comunità dipendenti dall’industria dell’acciaio, i quali hanno bisogno di solidi piani di ricollocamento e di riqualificazione professionale.
Il crollo delle esportazioni di acciaio a Taranto è quindi un campanello d’allarme che richiama tutta l’attenzione su un settore in crisi, sul quale è necessario intervenire con tempestività per garantire la sua sostenibilità futura e quella delle aree lavorative collegate.