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Dal cuore dell’Emilia all’anima dell’Irpinia: Naike Gruppioni, tra memoria, impresa e visione per il Mezzogiorno.

Gruppioni: “Noi di Fratelli d’Italia ci crediamo, profondamente. Il Mezzogiorno non è il passato dell’Italia, è il suo futuro. E l’Irpinia ne è una delle anime più forti, più autentiche, più pronte a ripartire”.

L’on. Naike Gruppioni ha preso parte alla cerimonia religiosa svoltasi ad Avellino per l’arrivo in città delle spoglie dell’on. Fiorentino Sullo e di sua moglie Viretta de Laurentiis. Un momento di raccoglimento e memoria che per la deputata ha assunto un duplice valore: da un lato istituzionale, per rendere omaggio a una figura centrale della storia politica repubblicana, dall’altro personale, nel segno di un legame familiare e culturale che attraversa la storia imprenditoriale e politica del Paese. Dopo aver ricoperto per quasi dieci anni il ruolo di vicepresidente della Sira Industrie, azienda leader nella pressofusione di alluminio e nei sistemi per il riscaldamento, ha scelto l’impegno pubblico. Eletta nella XIX legislatura, oggi siede alla Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia. Fa parte della III Commissione Affari Esteri e Comunitari e della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, ed è vicepresidente della Fondazione Italia USA. Il legame con il Mezzogiorno si è rafforzato anche grazie alla presenza dell’azienda di famiglia in Irpinia, con la sede della Sira Automation Industry a Nusco, simbolo di un’industria che punta sull’innovazione tecnologica e sull’alta specializzazione. In questa intervista, l’on. Gruppioni riflette sul valore della memoria, sul ruolo delle donne nella storia e nelle istituzioni, sull’attualità del pensiero riformista di Fiorentino Sullo e sulle prospettive concrete di sviluppo per l’Irpinia e il Sud Italia. Una voce che unisce responsabilità istituzionale, visione imprenditoriale e spirito di coesione: elementi fondamentali per costruire un’Italia più giusta, moderna e competitiva.

Onorevole Gruppioni, qual è il significato personale e politico della sua presenza ad Avellino per omaggiare la figura dell’on. Fiorentino Sullo e di sua moglie Viretta de Laurentiis? In particolare, che riflessioni le suscita il ruolo che Viretta ha avuto al fianco di una figura così centrale nella storia repubblicana, e più in generale il ruolo delle donne nella politica italiana, passata e presente?

La mia presenza ad Avellino per omaggiare l’on. Fiorentino Sullo e sua moglie Viretta de Laurentiis ha un significato profondo, sia personale che politico. Sullo è stato una figura centrale della storia repubblicana, e ricordarlo oggi vuol dire riaffermare il valore della politica come visione, cultura e spirito di servizio. È stato per me anche un momento particolarmente toccante, perché Sullo era amico di mio nonno, e partecipare alla cerimonia mi ha profondamente commossa. La figura di Viretta mi ha colpita per la forza silenziosa e il ruolo determinante che ha avuto accanto al marito. La sua presenza ci ricorda quanto le donne, pur spesso lontane dalla ribalta, abbiano contribuito in modo decisivo alla storia politica del nostro Paese. Oggi più che mai, è fondamentale riconoscere e valorizzare quel contributo, e costruire spazi in cui le donne possano essere protagoniste a pieno titolo.

Lei è vicepresidente della Fondazione Italia USA e membro della Commissione Affari esteri: ritiene che il pensiero riformista e meridionalista di Fiorentino Sullo abbia ancora oggi qualcosa da insegnare alla politica estera e interna italiana?

Si’! Il pensiero riformista e meridionalista di Fiorentino Sullo conserva una straordinaria attualità, sia per la politica interna che per quella estera. Sullo aveva una visione lucida e moderna del Mezzogiorno, non come periferia da assistere, ma come motore di sviluppo da valorizzare attraverso investimenti in infrastrutture, cultura, scuola e legalità. È l’approccio del Governo Meloni quello di una strategia seria di coesione nazionale dovrebbe essere l’obiettivo di ogni paese. Da vicepresidente della Fondazione Italia USA e membro della Commissione Affari esteri e Comunitari, vedo come quella stessa visione – fatta di riformismo concreto e di attenzione ai territori – rappresenti anche il nostro posizionamento internazionale. Un’Italia più forte, coesa e consapevole del proprio potenziale – è un Paese che può parlare con autorevolezza nel mondo. Sullo ci ricorda che le grandi scelte di politica estera partono da un progetto chiaro di politica interna, capace di unire visione e responsabilità. Un insegnamento che noi di Fratelli d’Italia, sentiamo oggi molto vicino.

Passando alla dimensione economica e imprenditoriale, la sua famiglia ha legami importanti con il territorio campano attraverso l’attività della SAI (Sira Automation Industry) a Nusco. Può raccontarci qualcosa di più sullo sviluppo delle nuove linee automatizzate, qual è la visione di medio-lungo periodo per lo stabilimento?

Grazie alla visione di un imprenditore come Gruppioni, al coraggio dell’investimento, alla dedizione delle persone che ogni giorno contribuiscono con competenza e passione, e al sostegno concreto del Governo, a Nusco sta crescendo un polo produttivo d’eccellenza nella filiera dell’automotive. Un risultato che affonda le sue radici in un progetto avviato oltre dieci anni fa, con determinazione e visione di lungo periodo. Le nuove linee automatizzate rappresentano non solo un passo avanti sul piano tecnologico, ma anche un messaggio forte di fiducia nel territorio. È la dimostrazione che, quando pubblico e privato collaborano, quando si crede davvero nelle potenzialità del Sud, è possibile generare sviluppo, occupazione qualificata e valore duraturo. Nusco oggi è un simbolo di ciò che il Mezzogiorno può diventare: non solo un luogo di produzione, ma un motore di innovazione e futuro. La Campania è protagonista nella manifattura di alta tecnologia, generando occupazione qualificata, innovazione e valore per l’intero Paese.

A proposito di politiche pubbliche: qual è la sua valutazione sulle attuali misure del Governo nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno?

La mia valutazione è positiva. Le attuali misure del Governo per lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno vanno nella direzione giusta e riconoscono finalmente queste zone come un’area strategica per la crescita del Paese. Da parlamentare di Fratelli d’Italia vedo con soddisfazione l’impegno concreto nel rafforzare i servizi essenziali – sanità, scuola, mobilità – e nel sostenere l’impresa, le infrastrutture e l’occupazione qualificata. Il governo sta puntando con decisione sul Mezzogiorno non con logiche assistenziali, ma con strumenti strutturali e visione di lungo periodo. È un cambio di passo importante e sentiamo il dovere di sostenere e accompagnare fino in fondo.

Quali sono, dal suo punto di vista, le leve strategiche più urgenti da attivare – tra infrastrutture, fiscalità agevolata, formazione o digitalizzazione – per creare un tessuto produttivo stabile e attrattivo nelle zone come l’Irpinia?

Le infrastrutture sono la prima urgenza: collegare l’Irpinia al resto del Paese non è solo una questione logistica, è una questione di giustizia. Per troppo tempo questi territori sono rimasti ai margini, e non per mancanza di valore, ma per assenza di visione. Ora, con questo governo, le cose stanno cambiando. Stiamo investendo con coraggio per rompere l’isolamento e dare a questi luoghi la rete di collegamenti che meritano. La seconda leva è la formazione. Lì dove c’è sapere, c’è futuro. Lì dove c’è un giovane che ha talento, dobbiamo costruire il ponte verso un lavoro stabile, qualificato, ben retribuito. Basta costringere i nostri ragazzi ad andare via. L’Irpinia ha il diritto di trattenere le sue energie migliori. Una fiscalità di vantaggio, mirata e duratura, può essere la scintilla per attrarre investimenti, per far crescere imprese, per creare lavoro vero. Ma va affiancata da burocrazia snella, tempi certi e una pubblica amministrazione che non frena ma accompagna. E poi c’è il digitale, la vera frontiera del presente. L’innovazione non può essere un lusso riservato ai grandi centri. Portare fibra, tecnologia e competenze anche nelle aree interne significa dare a tutti gli stessi strumenti per competere, crescere, innovare. Noi di Fratelli d’Italia ci crediamo, profondamente. Il Mezzogiorno non è il passato dell’Italia, è il suo futuro. E l’Irpinia ne è una delle anime più forti, più autentiche, più pronte a ripartire. Ma ha bisogno di essere messa nelle condizioni di farlo. E noi ci siamo, con convinzione, con rispetto, e con tutta la forza della politica quando sa ascoltare e agire.

Grazie

di Giuseppe Di Giacomo