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Decrescita nella Raccolta dei Fondi di Risparmio Gestito: Una Visione Dettagliata del Secondo Trimestre 2024

In ECONOMIA
Settembre 05, 2024

Nel panorama finanziario del secondo trimestre del 2024, il settore italiano del risparmio gestito mostra segnali ambivalenti. Secondo l’ultima mappa trimestrale di Assogestioni, sebbene il patrimonio totale abbia raggiunto i 2.374 miliardi di euro, grazie anche a un modesto incremento delle performance dello 0,3%, la raccolta netta ha subito una contrazione di 7,05 miliardi di euro. Questo dato conferma una tendenza al ribasso, imponendosi come un chiaro segnale di allerta per il settore.

Il dettaglio delle cifre offerto dal direttore dell’ufficio studi di Assogestioni, Alessandro Rota, durante il talk di FR|Vision ‘The Big Picture’, permette un’analisi più sfumata di questa situazione. Si evidenzia, ad esempio, come le gestioni di portafoglio abbiano risentito particolarmente di questa flessione, con una raccolta negativa di 5,25 miliardi di euro. Solo le gestioni retail di portafoglio per la clientela più esigente, categorizzata come ‘upper affluent’ e private, hanno mostrato un saldo positivo attrarrendo 2,37 miliardi di euro di nuovi capitali.

Per quanto riguarda le gestioni istituzionali, il quadro è meno roseo, con una perdita netta di 7,62 miliardi di euro. Tuttavia, merita una nota positiva la raccolta netta dei mandati previdenziali, che hanno totalizzato 434 milioni di euro, dimostrando una certa resilienza in un contesto generale altrimenti piuttosto sfavorevole.

Un capitolo a parte merita il settore dei fondi aperti, che ha registrato una raccolta netta negativa di 3,41 miliardi di euro, nonostante un aumento del patrimonio che ha toccato i 1.215 miliardi di euro. Il vero protagonista di questa fase, però, si conferma il segmento dei fondi obbligazionari. Questi ultimi hanno continuato la loro corsa positiva, accumulando 10,69 miliardi di euro nel periodo tra aprile e giugno, e arrivando a un impressionante +27,87 miliardi di euro dall’inizio dell’anno.

Rota attribuisce questo slancio al successo dei fondi a scadenza di nuova generazione, che si appoggiano sugli elevati tassi di interesse che hanno caratterizzato i mercati dal 2022. Questo interesse rinnovato per gli strumenti obbligazionari potrebbe implicare uno spostamento tattico da parte degli investitori, che in tempi di incertezza economica tendono a privilegiare investimenti percepiti come più sicuri.

Nonostante i risultati foggiati da uno scenario complesso, il settore del risparmio gestito italiano continua a navigare attraverso sfide significative. La riduzione della raccolta netta, soprattutto nelle categorie più esposte a volatilità, suggerisce che i prossimi mesi potrebbero essere decisivi per capire se si tratta di fenomeni congiunturali o di cambiamenti strutturali nel comportamento degli investitori.

In conclusione, mentre il patrimonio globale del risparmio gestito mostra una resilienza notevole, i flussi di raccolta indicano una cautela crescente tra gli investitori, che potrebbe trasformare radicalmente le strategie del settore nei prossimi trimestri. Sarà fondamentale monitorare questi sviluppi per adeguare le proposte e le strategie in un mercato che, più che mai, dimostra di essere in rapida evoluzione.