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Disastro ambientale e barlumi di terza guerra mondiale, nel nuovo videoclip di Andrea Pinto, “Sogni d’altro tempo”. -VIDEO-

In CULTURA
Settembre 24, 2024
“Sogni d’altro tempo”, pubblicato dalla sua major discografica, Moon Records, con sede a Berlino.

Le vacanze estive sono da poco finite, lasciando il posto a una stagione autunnale carica di spunti riflessivi, che vengono ben incanalati nel nuovo videoclip di Andrea Pinto, Sogni d’altro tempo, pubblicato dalla sua major discografica, Moon Records, con sede a Berlino.   Nella sua canzone, il poeta critica fermamente le disumane politiche guerrafondaie e  anti ambientaliste dei nostri giorni, che stanno portando lentamente non solo  all’inquinamento più totale del nostro pianeta, ma anche alla guerra nucleare, con le   catastrofiche e nefaste conseguenze che noi tutti conosciamo.   Con la sua mente, il poeta vola verso un mondo diverso, fatto di sensazioni e valori  che seguono le leggi della natura e della pacifica convivenza tra esseri umani.  Ancora una volta Andrea Pinto, ci espone, attraverso “parole in musica”, il suo pensiero critico nei confronti di un sistema globalizzato che pensa, follemente, soltanto ad arricchirsi, a discapito dell’ambiente e degli esseri umani, che vengono come inghiottiti da un buco nero, sia fisico che morale, di distruzione e morte.  Sogni d’altro tempo rappresenta quindi il tentativo del cantautore di esorcizzare l’oscurità in cui siamo sprofondati nel XXI secolo, attraverso il ricordo dei pacifisti e ambientalisti hippie, che anche se probabilmente erano solo dei sognatori,  provarono comunque a credere in un mondo migliore o per lo meno lottarono, a modo loro, per difendere i propri ideali, fatti di pace e libertà; a differenza di quanto accade oggi, dato che gran parte della nostra generazione, totalmente lobotomizzata da telefonini di ultima generazione (mi scuso per il gioco di parole) e da altre  banalità, non riesce nemmeno a comprendere quello che sta succedendo attorno a loro e quindi ad elaborare un certo pensiero critico e di conseguenza a costituire un movimento sociale di protesta pacifica, contro ogni forma di sopruso e violenza, sia umana che ambientale.  Il videoclip di Sogni d’altro tempo è stato prodotto dall’Associazione Culturale  Sonic Muse ETS ed è contenuto nel libro di Andrea Pinto, Deserto di sale / Salt desert, in versione bilingue, pubblicato nel 2023 dalla casa editrice Il Terebinto, che il poeta ha da poco lasciato, per firmare un nuovo e importante contratto editoriale  con la prestigiosa Dialoghi Edizioni del gruppo Utterson, con cui sta per pubblicare  il suo nuovo libro di poesie Non arriva più l’estate, dove senza troppi giri di parole,  affronta tematiche molto profonde e politiche, come la guerra e la distruzione atomica che potrebbe scaturire da una non tanto improbabile, terza guerra mondiale, se continueremo, irresponsabilmente, ad avallare, con il nostro silenzio , politiche guerrafondaie che non rappresentano i valori di pace e democrazia su cui si basa la nostra Nazione e l’Unione Europea.  Non arriva più l’estate, che è poi il terzo libro di Andrea Pinto, sarà distribuito nelle librerie italiane e nei principali on line store, tra fine ottobre ed inizio novembre.  Ricordiamo che Andrea Pinto è vissuto tanti anni in Ucraina, nell’artistica e culturale  città di Leopoli, ma da quasi tre anni, vive ad Avellino, città molto spesso considerata dal cantautore molto bigotta e totalmente incopatibile con il suo ideale  artistico.   Infatti, a detta di Andreaa Pinto: “Nella maggior parte dei casi, il massimo  dell’espressione artistico-musicale “indipendente” avellinese, è scimmiottare canzoni  fritte e rifritte di altri artisti italiani e internazionali, senza nemmeno tentare di  “scrivere una canzone originale” (anche se forse è meglio così, visto che non sanno farlo)”; e allo stesso tempo, come “la volpe che non riesce ad arrivare all’uva”, criticare la vera e genuina creatività, per gelosia: perché ovviamente incompatibile con il loro infantile narcisismo, atto a nascondere le loro scarse doti artistiche e  creative, a discapito di autori realmente “sensibili” e “dotati”.

dalla redazione