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Divario nella Politica Italiana: Il Ritorno dell’Immunità Parlamentare

In POLITICA
Febbraio 03, 2025

Nel panorama politico italiano, la questione dell’immunità parlamentare torna a far discutere. Forza Italia ha recentemente aperto un dibattito delicato e controverso, proponendo il ripristino dell’articolo 68 della Costituzione Italiana nelle sue condizioni pre-riforma del 1993, vigente in seguito agli scandali di Tangentopoli. La vecchia versione dell’articolo prevedeva il requisito dell’autorizzazione a procedere per avviare indagini su parlamentari, non solo per l’arresto o l’uso di intercettazioni, come attualmente stabilito.

Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha espresso una posizione aperta sulla proposta, considerandola un’idea da non scartare a priori. Anche Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia nella commissione Giustizia, punta a ottenere un ampio consenso. L’obiettivo è superare un “tabù” storico con una visione sistematica che invoca un necessario dibattito bipartisan. Tuttavia, il cammino per una tale rivisitazione appare irto di complicazioni.

D’altro canto, Fratelli d’Italia manifesta disaccordo. Alberto Balboni, presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato e membro di FdI, è incisivo nel respingere la necessità di questa modifica costituzionale, ricordando che l’insindacabilità delle opinioni espresse da parte dei parlamentari è già una garanzia sufficiente e giusta. Per Balboni, è essenziale che i parlamentari, se colpevoli di reati comuni, affrontino le conseguenze legali analogamente a qualsiasi altro cittadino, mantenendo la loro responsabilità legale invariata.

Il dialogo tra Forza Italia e i suoi alleati sembra, quindi, incerto. Anche la Lega, per bocca di Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, si mostra recettiva ma cauta, promuovendo un approccio culturale e apolitico alla questione. Evidenzia la necessità di un esame approfondito che trasponga il dibattito oltre le barriere partigiane, cercando un equilibrio nei poteri istituzionali.

Le reazioni delle opposizioni non si fanno attendere. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, critica aspramente l’iniziativa come un tentativo del governo di assicurarsi un’impunità incondizionata. Anche Chiara Braga, presidente dei deputati Dem, interpreta questa mossa come una fuga dalle responsabilità urgenti e un tentativo di controllare il sistema giudiziario, suggerendo che la vera priorità del governo dovrebbe essere altro, vista la sofferenza economica che molti italiani continuano a sopportare.

Questo scenario riapre vecchie ferite nella politica italiana, con un’esigenza di bilanciare la protezione dei diritti politici e la trasparenza davanti alla legge. La questione dell’immunità parlamentare non solo riflette le tensioni interne ai partiti e tra le diverse forze politiche ma cattura anche una sfida più ampia di etica pubblica e responsabilità. Nel caos delle opinioni contrastanti e delle strategie politiche, il futuro di questa proposta legislativa rimane incerto, avvolto in un continuo dibattito su cosa significhi veramente la giustizia in un contesto democratico e rappresentativo.