
L’associazione degli imprenditori genovesi ha sciolto le riserve nella corsa alla presidenza di Confindustria, offrendo il proprio supporto a Edoardo Garrone. Durante l’odierna riunione del consiglio direttivo, segnata da brevità e apparente assenso unanime, si è delineato il fronte a favore di una candidatura che porta l’illustre nome del noto imprenditore ligure. Nonostante il clima di riservatezza che vige intorno alle questioni interne, è trapelato che Umberto Risso e Sonia Sandei, figure di rilievo nel direttivo genovese e membri del Consiglio Generale di Confindustria, esprimeranno il loro voto per Edoardo Garrone nella selezione del successore di Carlo Bonomi, l’attuale presidente dell’organizzazione.
La decisione non ha sorpreso l’ambiente imprenditoriale locale, poiché un sostegno all’industriale genovese era largamente previsto. Le attese erano differenti, tuttavia, nell’eventualità di una contesa tra due candidati liguri nella fase conclusiva delle candidature, ma l’esclusione di Antonio Gozzi dalla corsa ha semplificato il quadro. Tale esclusione ha però dato vita a dispute e dinamiche paragonabili a un vero e proprio derby cittadino, con vivaci dibattiti nell’ultimo bimestre.
Nonostante la preferenza espressa dalla dirigenza di Confindustria Genova, Antonio Gozzi non si ritira dal campo di battaglia. Al contrario, prosegue nella richiesta di riammissione alla competizione per la presidenza nazionale dell’associazione. L’incontro tenutosi questa sera con il collegio dei probiviri rappresenta il suo ultimo sforzo per ottenere chiarimenti sulle ragioni che hanno portato alla sua esclusione dalla lista dei candidati.
La comunità imprenditoriale di Genova attende ora l’esito finale delle votazioni che avrà luogo il prossimo 4 aprile, data in cui sarà eletto il nuovo presidente di Confindustria. La scelta ricadrà sull’erede di Carlo Bonomi, a conferma del pesante ruolo che la città di Genova svolge nel panorama industriale italiano. Nel frattempo, le tensioni interne sembrano essersi appianate, aprendo la strada a una transizione guidata dalla figura di Edoardo Garrone, nel caso il suo nome venga sancito vincitore nella competizione elettorale che si avvicina.