Nell’industria automobilistica, la sostenibilità sta diventando un imperativo piuttosto che un’opzione. Ferrari, con la sua storica sede di Maranello, sta guidando questa trasformazione con un importante cambiamento nella sua infrastruttura energetica. Recentemente, la celebre casa automobilistica ha spento il suo impianto di trigenerazione, una mossa che segna un passo decisivo verso un futuro più verde.
La decisione di dismettere l’impianto, introdotto nel 2009, non è improvvisa ma si inserisce in un piano ben strutturato verso l’adozione di fonti rinnovabili. Questo sistema era in grado di produrre energia elettrica, termica e frigorifera alimentato a gas metano. La sua chiusura anticipata di tre mesi rispetto alle previsioni dimostra l’impegno di Ferrari nel ridurre in modo significativo l’impatto ambientale delle proprie operazioni.
Per sostituire l’energia fornita dal trigeneratore, Ferrari sta raddoppiando la capacità dei suoi impianti fotovoltaici. Attualmente, l’azienda ha raggiunto 5 megawatt di picco (MWp) e punta a raddoppiare questa cifra entro il 2030. Questo ampliamento rientra nel più ampio piano di decarbonizzazione annunciato durante il Capital Markets Day nel 2022, con obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo di gas metano.
Si stima che le emissioni di CO2 di Ferrari verranno ridotte del 60% per le operazioni di Scopo 1 e 2, mentre il consumo di gas metano subirà una drastica diminuzione del 70% rispetto ai livelli precedenti. Questi dati non solo evidenziano l’efficacia delle misure adottate, ma sottolineano anche l’importanza di operazioni energeticamente efficienti e rispettose dell’ambiente nel contesto industriale odierno.
Oltre al miglioramento dell’infrastruttura fotovoltaica, Ferrari ottiene parte dell’energia necessaria dai Ppa (Power Purchase Agreement), ovvero accordi di acquisto di energia, assicurandosi che provenga da fonti rinnovabili. Questa strategia compensa la restante necessità energetica, coprendo circa il 40% del fabbisogno complessivo della sede di Maranello con energia verde.
Il passaggio dal gas metano alle rinnovabili da parte di un’icona dell’industria automobilistica come Ferrari non è solo un’esigenza ambientale ma rappresenta anche un esempio di come le aziende storiche possono evolvere in risposta alle pressioni ambientali e alle aspettative dei consumatori.
In definitiva, la transizione di Ferrari dimostra un modello di sostenibilità che potrebbe essere replicato in altre imprese manifatturiere. Questo implica non solo investimenti significativi in tecnologie avanzate ma anche un impegno costante nella ricerca di soluzioni energetiche alternative. L’esempio di Ferrari fornisce una visione rassicurante per il futuro, mostrando che anche i marchi più prestigiosi e tradizionali possono guidare il cambiamento verso un pianeta più pulito e sostenibile. Ora più che mai, l’industria automobilistica sta correndo non solo per la vittoria nelle competizioni sportive, ma anche nella corsa contro il tempo per la salvaguardia del nostro ambiente.