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Gennaro Sangiuliano si difende dalle accuse: “Nessuna irregolarità nelle mie azioni”

In POLITICA
Settembre 04, 2024

In una recente dichiarazione ricca di dettagli specifici e spiegazioni, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si è fermamente difeso dalle pressioni crescenti che chiedono le sue dimissioni. Centrali nella sua argomentazione sono le spese legate alle trasferte ufficiali effettuate nei mesi estivi, per le quali ha fornito una dettagliata rendicontazione.

Speso al centro di un fervente dibattito mediatico, il Ministro ha esplicitamente dichiarato di aver personalmente sostenuto i costi delle trasferte, utilizzando la propria carta di credito per pagamenti che andavano da alloggi a spostamenti minori. Questa dichiarazione intende sfatare le insinuazioni di un uso improprio dei fondi pubblici, mostrando trasparenza totale nei confronti dell’opinione pubblica, come dimostrato dalla disponibilità a rendere pubbliche tutte le ricevute e gli estratti conto relativi ai luoghi visitati, da Taormina a Milano.

Il Ministro ha inoltre precisato che, in alcune occasioni, le spese alberghiere sono state coperte dalle entità che organizzavano gli eventi letterari ai quali ha partecipato. Ha anche chiarito il protocollo seguito per le prenotazioni, gestite autonomamente e personalmente attraverso dispositivi personali, non tramite la segreteria del ministero, rimarcando una prassi di trasparenza e autonomia nelle sue azioni.

Altro punto di contesa è l’uso dell’auto di servizio, una “auto blu” dotata di protezione e necessaria, secondo il ministro, per ragioni di sicurezza. Sangiuliano ha assicurato che l’utilizzo del veicolo da parte di Maria Rosaria Boccia è stato limitato a viaggi congiunti per brevi tragitti, sempre in compagnia del ministro e mai per usi personali solitari.

La controversia si arricchisce di un confronto provocatorio con esempi di altre figure politiche, sollevato dal Ministro stesso, che ha citato modi di comportamento analoghi in relazioni personali di figure politiche di rilievo, sottolineando una sorta di disparità nel trattamento ricevuto dalla stampa e dall’opinione pubblica.

La polemica si estende oltre le semplici spese personali e le procedure di sicurezza, toccando la sfera personale e professionale della sua relazione con Maria Rosaria Boccia. Sangiuliano ha espresso determinazione nel gestire con integrità tale relazione, decidendo di bloccare la nomina di Boccia a consigliera per i grandi eventi una volta che il rapporto personale si è intensificato.

Infine, il Ministro ha rassicurato circa la sicurezza e la riservatezza delle informazioni gestite, negando che Boccia abbia avuto accesso a dati sensibili e sensibili sulla sicurezza del G7. Questo punto si lega alla gestione complessiva della sicurezza nazionale, che, come evidenziato, non rientra nelle competenze del Ministero della Cultura ma in quelle del Ministero dell’Interno.

Come dichiarato dal ministro, la vicenda dovrebbe considerarsi conclusa, con le spiegazioni fornite e le misure trasparenti adottate; tuttavia, solo il tempo dirà se le pressioni politiche e mediatiche considereranno sufficienti le giustificazioni fornite o se il dibattito continuerà ad animare la scena politica italiana. La chiarezza e la franchezza mostrate da Sangiuliano in questa difesa pubblica rappresentano un tentativo forte di riaffermare la sua integrità e la sua dedizione al servizio pubblico in un contesto complesso e sfaccettato.