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L’Intelligenza Artificiale nel Mirino della Finanza: Innovazione e Regolamentazione

In ECONOMIA
Settembre 04, 2024

L’avanzamento tecnologico guidato dall’intelligenza artificiale (IA) sta riscrivendo le regole in molti settori, e la finanza non è esente da questo fenomeno. Cristiano Borean, CFO di Generali, recentemente ha esposto le sue considerazioni sull’impatto dell’IA sulla finanza e ha sottolineato la crescente necessità di stabilire un quadro normativo che governi efficacemente l’utilizzo di questa tecnologia.

L’introduzione dell’IA nel settore finanziario ha aperto la strada a strumenti e metodologie di investimento innovativi. Queste tecnologie permettono di analizzare vasti set di dati e di interpretare segnali che sarebbero altrimenti inaccessibili, influenzando notevolmente le decisioni di investimento. L’IA, infatti, attraverso algoritmi avanzati, è in grado di superare i test d’ammissione di prestigiose università come Harvard e ciò mette in luce il potenziale e la capacità rivoluzionaria di questa tecnologia.

Lo stesso Borean ha evidenziato un risvolto particolarmente delicato legato all’IA: la capacità degli algoritmi di analizzare non solo i documenti ufficiali delle aziende ma anche di valutare il comportamento e il tono di voce dei manager durante la presentazione dei risultati finanziari. Data la sua capacità di amplificazione, ogni dettaglio o errore comunicativo può essere sfruttato e potenzialmente manipolato, incidendo sull’affidabilità e sulla sicurezza dei dati e delle informazioni.

Un’altra preoccupante applicazione dell’IA è legata ai deepfake. Questa tecnologia, che permette la creazione e la diffusione di immagini e video falsificati estremamente realistici, solleva questioni sia etiche che di sicurezza in un contesto finanziario già complesso e altamente regolamentato. La possibilità che tali strumenti possano essere usati per influenzare le decisioni di investimento o manipolare il mercato è un rischio reale, come segnalato dallo stesso governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.

Di fronte a queste sfide, la regolamentazione assume un ruolo chiave. Borean ha sottolineato l’importanza di normative che possano controllare ma non ostacolare il progresso digitale. L’intento è quello di salvaguardare l’innovazione tecnologica, garantendo al contempo la sicurezza e la trasparenza dei mercati finanziari. Alcuni passi sono già stati mossi in questa direzione con l’introduzione del European Digital Act, ma è chiaro che resta molto da fare.

Generalmente parlando, l’attuazione di normative efficaci deve bilanciare la necessità di sicurezza con il desiderio di stimolare l’innovazione, considerando la veloce evoluzione dell’IA e le sue applicazioni. Le collaborazioni tra il mondo accademico e quello industriale, come quelle promosse dall’istituto di Data Science & Artificial Intelligence di Generali in collaborazione con enti di ricerca a Trieste, sono vitali per sviluppare una comprensione condivisa e metodi di lavoro che possano beneficiare e proteggere tutti gli attori coinvolti.

In conclusione, l’IA rappresenta un potenziale strumento rivoluzionario nel campo della finanza, ma il suo corretto utilizzo e la prevenzione dei rischi associati dipenderanno dalla capacità delle istituzioni di formulare un quadro normativo adeguato e flessibile. Solo un approccio equilibrato e proattivo consentirà di massimizzare i benefici di questa tecnologia, minimizzando al contempo i potenziali pericoli.