In un periodo storico tanto critico quanto decisivo per il futuro dell’Italia e dell’Europa, la figura di Giorgia Meloni si conferma pronta a navigare le acque turbolente della politica con un atteggiamento di riflessiva determinazione. La Premier, in una recente e approfondita intervista al supplemento ‘7’ del Corriere della Sera, ha condiviso il suo bilancio di oltre due anni al governo, evidenziando una filosofia politica centrata sull’azione senza rimorsi. “L’errore è insito nell’agire, ma questo non giustifica l’inazione. Ci siamo impegnati con dedizione e non abbiamo mai adottato decisioni di cui pentirsi”, ha dichiarato Meloni, ponendo l’accento sulla sua conduzione di un’esecuzione senza timori o vergogne.
Meloni, inoltre, ha trattato la questione dei rapporti internazionali, sottolineando la sua interazione con personalità influenti come Elon Musk. La Premier descrive Musk come una mente brillante e un pioniere, pur riconoscendo l’esistenza di visioni talvolta discordanti. La sua relazione con l’imprenditore non è filtrata da ideologie, ma guidata dalla ricerca del vantaggio reciproco e, come sottolineato dalla Meloni, dall’importanza di accogliere investimenti che rispettino e promuovano l’interesse nazionale. Questo approccio pragmatico di collaborazione, pur accettando diverse prospettive, sembra delineare la strategia del governo italiano nell’attirare innovazioni e competenze sul territorio nazionale.
Durante l’intervista, è stata toccata anche la questione della sicurezza nazionale legata agli investimenti stranieri, tema sensibile e di grandissima attualità. Meloni ha ribadito la sua posizione di scrutare ogni opportunità d’investimento attraverso la lente dell’utilità nazionale piuttosto che dell’ideologia politica. Questo principio, secondo la Premier, è valido universalmente e non si limita ai soli casi di figure controverse o di grande visibilità mediatica, come può essere Musk.
Un altro tema importante affrontato dalla Meloni è stato il riconoscimento internazionale, in particolare il rapporto tra Italia e Unione Europea. Ha lodato la decisione di Ursula von der Leyen di assegnare alla nazione una posizione di rilievo nella Commissione, sottolineando come questo gesto rappresenti un segnale di fiducia e di stima verso l’Italia, capace di resistere anche alle pressioni politiche più insistenti da parte di altre fazioni.
Affrontando tematiche di geopolitica più ampie, Meloni ha espresso una visione chiara riguardo la situazione in Ucraina. Evidenziando una sorprendente consonanza tra le posizioni italiane e quelle dell’ultimo presidente eletto degli Stati Uniti, ha ribadito l’importanza strategica di un equilibrio delle forze in campo per raggiungere una pace duratura. Questo, secondo la Premier, rappresenta l’unica via percorribile per garantire la stabilità in regioni attanagliate da conflitti.
Giorgia Meloni ha conclutivamente rifiutato l’idea che modifiche simboliche, come la rimozione della fiamma dal logo di Fratelli d’Italia, possano essere considerate prioritarie o anche solo rilevanti nel dibattito politico attuale, marcando una netta preferenza per le questioni di sostanza rispetto a quelle di forma.
In conclusione, il ritratto che emerge dalla Premier è quello di una leader concentrata non solo su una guida sicura e determinata dello Stato, ma anche sulla ricerca di un dialogo costruttivo oltre le divergenze ideologiche, nel contesto di una politica sempre più globale e interconnessa.