I dati ISTAT di ottobre confermano un segnale positivo per l’occupazione in Italia, con un aumento di 47.000 occupati e una particolare crescita nella fascia 25-34 anni. Questa generazione rappresenta un segmento produttivo e dinamico, capace di cogliere le sfide e le opportunità offerte dall’economia tradizionale e innovativa. Tuttavia, affinché questo trend possa consolidarsi, è cruciale investire ulteriormente nella formazione. Il sistema scolastico e universitario deve garantire solide basi, ma è nella fase successiva, quella dell’ingresso nel mercato del lavoro, che si gioca una partita decisiva. È fondamentale non limitarsi ad assistere i giovani, ma affiancarli con politiche attive e strumenti pratici che favoriscano lo sviluppo delle loro idee, visioni e ambizioni. In un Paese ricco di creatività e talento, occorre creare percorsi formativi e professionali in linea con le esigenze del mercato, integrando nuove tecnologie, mentorship, stage qualificati e programmi di incubazione per startup. Solo così sarà possibile trasformare il potenziale delle giovani generazioni in motore di crescita per l’intero sistema economico. Questo segnale di fiducia deve essere un incentivo per rafforzare politiche mirate, capaci di valorizzare la fascia giovanile e prepararla a diventare protagonista della ripresa economica e sociale. I giovani non sono solo il futuro, ma il presente di un’Italia che vuole tornare a essere competitiva e innovativa.
di Salvatore Guerriero