In una recente assemblea pubblica svoltasi a Milano, Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione che rappresenta i produttori italiani di bevande analcoliche, ha lanciato un appello al Governo affinché riconsideri l’introduzione della cosiddetta sugar tax. Le dichiarazioni arrivate durante l’evento, incentrato sul tema della convivialità e sulla valorizzazione del Made in Italy nel settore delle bevande, hanno sollevato nuovamente preoccupazioni sulle possibili ripercussioni di tale imposta.
La sugar tax, discussa ormai da anni, mira a imporre una tassazione aggiuntiva sui prodotti contenenti zuccheri aggiunti, con l’intento di scoraggiarne il consumo in nome della lotta all’obesità. Pierini, tuttavia, sostiene che l’approccio del governo non tenga conto degli sforzi già realizzati dall’industria per ridurre significativamente la quantità di zucchero nei suoi prodotti, tagliata del 41% negli ultimi anni.
Il settore delle bevande analcoliche in Italia è fortemente caratterizzato dalla presenza di medie e piccole imprese, che rappresentano il 64% del totale. Secondo Pierini, l’introduzione di questa tassazione potrebbe avere un impatto devastante su queste realtà, incrementando la pressione fiscale del 28% per litro di bevanda e causando, probabilmente, una diminuzione delle vendite stimata intorno al 16%. Questa prevista contrazione del mercato non solo metterebbe a rischio la sopravvivenza di molte imprese, ma avrebbe anche un effetto a catena sull’economia locale, già provata da altri fattori.
Non meno controversa è la questione della plastic tax, un’altra imposta che colpisce particolarmente l’industria delle bevande, aggravando ulteriormente il quadro fiscale per le aziende del settore. Pierini denuncia una sorta di doppio standard, con l’industria delle bevande analcoliche che si trova a essere l’unica colpita sia dalla sugar tax che dalla plastic tax.
L’argomento centrale sollevato da Pierini riguarda la tendenza a trattare l’uso dello zucchero solo sotto una luce negativa, senza un adeguato riconoscimento degli sforzi compiuti per migliorare il profilo nutrizionale dei prodotti. Ciò è aggravato, secondo il presidente di Assobibe, da una serie di informazioni fuorvianti che circolano circa l’impatto di zuccheri e bevande analcoliche sulla salute pubblica.
Queste sfide si inseriscono in un contesto più ampio che vede l’industria delle bevande analcoliche impegnata non solo a confrontarsi con nuove regolamentazioni, ma anche a innovare in termini di sostenibilità e impatto ambientale. Le aziende del settore stanno infatti investendo significativamente in processi produttivi più sostenibili e in filiere certificate, dimostrando un impegno verso un modello di business che rispetti i più rigorosi standard ambientali.
In conclusione, mentre il dibattito sulla sugar tax continua, è essenziale che il governo prenda in considerazione tutte le variabili in gioco. La questione non si limita a un semplice intervento fiscale, ma tocca aspetti cruciali dell’economia, dell’occupazione e della salute pubblica in Italia. Solo un approccio equilibrato e ben informato potrà garantire decisioni che supportino veramente il bene collettivo senza penalizzare indebitamente un settore vitale per l’economia nazionale. La speranza espressa da Pierini è che si giunga a una soluzione razionale e sostenibile, a beneficio di tutti gli attori coinvolti.