

Crescere tra le colline dell’Irpinia e trovare la propria voce nel rap: è questa la storia di Holyroh, giovane talento classe 2004 che ha saputo trasformare la musica in un percorso di crescita e consapevolezza. Iniziando la sua carriera a soli 15 anni, ha calcato palcoscenici importanti, aprendo i concerti di artisti del calibro di Clementino, Boomdabash e Le Vibrazioni, dimostrando un’energia e un’identità artistica che non passano inosservate. Con il suo nuovo singolo, “Nemico”, Holyroh porta avanti la sua evoluzione musicale e tematica, affrontando un concetto profondo e universale: il conflitto. Ma il nemico, in questo caso, non è solo un avversario esterno, bensì una rappresentazione di paure, ostacoli e battaglie interiori che ognuno di noi affronta quotidianamente. Il brano si fa portavoce di un messaggio di resilienza e trasformazione, attraverso sonorità rap crude e intense che accompagnano un testo carico di significato. In questa intervista, Holyroh ci racconta l’ispirazione dietro “Nemico”, il suo percorso artistico e le sfide che lo hanno reso l’artista che è oggi.
“Nemico” esplora un concetto molto profondo, qual è stata l’ispirazione principale dietro questa canzone?
L’ispirazione per Nemico nasce da una riflessione personale sulla lotta che ognuno di noi affronta quotidianamente, sia con il mondo esterno che con sé stesso. Spesso crediamo che i nostri ostacoli siano fuori di noi, ma in realtà molte delle battaglie più dure sono interiori. Ho voluto trasformare questa dualità in musica, mettendo in luce il conflitto tra il desiderio di superarsi e le paure che ci bloccano.
Nel brano parli del nemico non solo come figura esterna, ma anche come ostacolo interiore, quanto è importante, secondo te, affrontare i propri demoni per crescere?
Credo che sia fondamentale. Ignorarli significa permettere loro di controllarci, mentre affrontarli è il primo passo per evolvere. Ognuno ha le proprie insicurezze, dubbi e ferite, ma accettarle e trasformarle in forza è ciò che ci permette di crescere, sia come persone che come artisti.
Il pezzo trasmette un forte messaggio di resilienza, qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nel tuo percorso e che ti ha reso più forte?
La sfida più grande è stata imparare a credere in me stesso, nonostante le difficoltà e le critiche. Il mondo della musica è pieno di ostacoli, di momenti di incertezza, ma ho capito che la chiave è non arrendersi e continuare a lavorare su ciò in cui si crede. Ogni volta che ho pensato di mollare, ho trovato un motivo per andare avanti, e questo mi ha reso più forte.
Dal punto di vista musicale, quali sonorità hai scelto per “Nemico” e perché?
Ci sono elementi hip-hop uniti a sonorità più elettroniche, per dare al brano un’impronta moderna e intensa, capace di trasmettere il senso di lotta e tensione.
Il tuo stile mescola rap e introspezione, come descriveresti la tua evoluzione artistica fino a oggi?
Il mio percorso è stato un viaggio tra sperimentazione e consapevolezza. Ho iniziato con un approccio più crudo e diretto, mentre oggi cerco di mescolare tecnica e introspezione in modo più maturo. Il rap per me è sempre stato un mezzo per raccontare storie vere, ma col tempo ho affinato il mio stile, rendendolo più personale e profondo.
Dopo “Nemico”, quali sono i tuoi prossimi progetti, possiamo aspettarci un album o nuove collaborazioni?
Sto lavorando a nuovi brani e collaborazioni interessanti, e c’è in cantiere un progetto più ampio. Non posso svelare troppo, ma posso dire che ci saranno sorprese molto presto, chissà!
Grazie
di Giuseppe di Giacomo
