In una fase di mirati ribassi e di incertezza politica, il dollaro statunitense ha continuato a perpetrare la sua tendenza al declino sul mercato valutario globale. Infatti, la moneta americana ha toccato i minimi dal principo del 2022 rispetto a protagoniste valutarie come l’euro e la sterlina. Un’analisi approfondita rivela che diverse dinamiche hanno collaborato a questa decrescita, tra cui spiccano le politiche monetarie recentemente adottate dalla Federal Reserve e le attese che circondano le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi, il dollaro ha subito una marcata discesa, aggravata dalle dichiarazioni di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, che ha annunciato l’avvio di una serie di riduzioni dei tassi d’interesse. Tale politica ha accentuato la pressione sulla valuta, evidente dal calo del 0,7% contro l’euro, raggiungendo un rapporto di 0,892, e un totale di oltre il 5% dal mese di giugno. Parimenti, nei confronti della sterlina, il dollaro ha registrato un calo ancora più pronunciato, raggiungendo un rapporto di 0,755.
L’attuale clima di incertezza non è confinato solo alla sfera economica, ma è anche politicamente carico, in vista delle imminenti elezioni presidenziali USA. L’ex presidente Donald Trump ha sempre mostrato una preferenza per un dollaro più debole, strategia che ha risonanze in certe politiche economiche protezionistiche, mentre la posizione della sua rivale politica, Harris, rimane meno definita e quindi fonte di speculazione.
Mark Haefele, Chief Investment Officer presso UBS Global Wealth Management, prevede che questa tendenza al ribasso persista per il dollaro, con conseguenti rialzi per asset considerati ‘rifugi sicuri’, come l’oro e il franco svizzero. Quest’ultimo ha visto il valore dell’oro raggiungere livelli impressionanti, con una chiusura a 2.548 dollari per oncia e un picco storico di 2.570 dollari.
Queste dinamiche valutarie e monetarie riflettono una complessità di fattori, inclusi i cambiamenti nelle politiche economiche, il clima politico e le prospettive future. Anche i commenti di Powell e delle istituzioni finanziarie internazionali suggeriscono che il processo di normalizzazione dei tassi di interesse sarà graduale e calibrato, ma tali azioni porteranno inevitabilmente a movimenti significativi sui mercati globali.
In conclusione, mentre il dollaro continua a navigare in acque turbolente, gli investitori, gli analisti e le aziende dovranno monitorare attentamente l’evoluzione delle politiche interne statunitensi e le reazioni dei mercati globali. L’interazione tra politica monetaria e politica estera sarà determinante nel modellare il futuro non solo della valuta, ma dell’intero panorama economico globale. Nel frattempo, l’oro e altre valute sicure continueranno probabilmente a beneficiare di queste incertezze, consolidando il loro status nel portfolio degli investitori che cercano stabilità in un periodo così volatile.