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Il nuovo decreto sulla strategia delle materie prime: una svolta critica per l’economia italiana

In POLITICA
Luglio 30, 2024

In un contesto globale segnato da incertezze economiche e competizione per le risorse naturali, l’Italia ha compiuto un passo decisivo per garantire il proprio futuro energetico e industriale. L’Aula della Camera ha recentemente approvato un decreto legislativo focalizzato sulle materia prime, giudicate strategiche per l’interesse nazionale. Con 152 voti favorevoli, 70 contrari e 11 astensioni, il provvedimento si appresta ora a passare al vaglio del Senato.

L’obiettivo primario del decreto è garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime ritenute cruciali, enfatizzando al contempo l’importanza di sviluppare progetti di grande interesse pubblico. Una mossa significativa in direzione di una maggiore autonomia rispetto alle fluttuanti dinamiche di mercato internazionali e un rafforzamento delle capacità produttive interne.

Tra le misure più rilevanti introdotte, spicca la creazione di un comitato tecnico permanente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, destinato a supervisare e guidare le iniziative strategiche nel settore delle materie prime. Un’altra disposizione degna di nota è l’accelerazione dei processi di ricerca e le semplificazioni burocratiche connesse, volte a efficientare la scoperta e lo sfruttamento di nuovi giacimenti minerari.

Inoltre, il decreto legge sancisce l’introduzione di particolari aliquote di produzione per i progetti strategici legati alle concessioni minerarie. Queste oscilleranno tra il 5% e il 7% del prodotto, con entrate allocate specificamente a progetti marittimi e terrestri, rafforzando così la sostenibilità e la redistribuzione delle risorse estratte nel territorio nazionale.

Il decreto prevede poi un ruolo di spicco per l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), compito di sviluppare il Programma Nazionale di Esplorazione. Tale programma sarà redatto in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. In aggiunta, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sarà incaricato di monitorare le catene di valore strategiche e di misurare il fabbisogno nazionale attraverso analisi periodiche e prove di stress, stabilendo infine un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche.

Quest’articolato insieme di misure riflette una consapevolezza crescente dell’importanza di una gestione oculata e strategica delle risorse naturali. La volontà di consolidare una politica energetica e industriale autonoma riveste un ruolo chiave per la crescita economica del Paese e la sicurezza delle sue infrastrutture critiche.

Nel complesso, il decreto rappresenta un chiaro intento del governo di posizionarsi in maniera proattiva in un panorama mondiale in rapida evoluzione, dove l’accesso alle materie prime in modo responsabile e sostenibile diventa sempre più un punto di forza strategico. Ora, con il passaggio al Senato, si attende di vedere se questa visione potrà trasformarsi in una realtà operativa, innescando un ciclo virtuoso di innovazione, tutela ambientale e sviluppo economico sostenibile.