In una recente seduta che ha visto protagonisti i membri della Camera dei Deputati, è stato approvato un provvedimento di notevole valore storico e morale. Con un decisivo consenso di 241 voti favorevoli e un solo astenuto, il relitto del sommergibile Scirè, sommerso nelle acque della baia di Haifa dal 10 agosto 1942, è stato ufficialmente designato come “sacrario militare subacqueo”.
Il sommergibile Scirè non è solamente una carcassa metallica adagiata sul fondo marino, ma una testimonianza tangibile della storia bellica del nostro paese e, più in particolare, del sacrificio supremo offerto dai marinai italiani durante il conflitto mondiale. Questi uomini, spesso dimenticati dalla storiografia mainsteam, hanno operato sotto le bandiere del nazifascismo, un regime che oggi riconosciamo come opprimente e nefasto.
La decisione di trasformare il sito in sacrario militare è frutto di una rara sinergia tra le forze politiche, che hanno superato le divisioni ideologiche per onorare adeguatamente questi soldati. La modifica legislativa ora riconosciuta pone l’accento sulla necessità di preservare la memoria collettiva, di riflettere sui drammi del passato e di trasmettere alle future generazioni i valori di pace e di giustizia che devono guidare ogni società civile.
Il relitto del Scirè si trova in acque internazionali e rappresenta una sfida non solo dal punto di vista logistico, per la manutenzione e la protezione del sito, ma anche diplomatico, essendo situato vicino alle coste dello Stato di Israele. Questo rende l’iniziativa italiana ancora più significativa, inserendola in un contesto di collaborazione internazionale e di rispetto reciproco tra nazioni che, in passato, sono state coinvolte nel conflitto su fronti opposti.
La storia del sommergibile Scirè è ricca di episodi eroici e tragici. Varato nel 1938 e intitolato al leader militare etiope Ras Desta Damtew, il Scirè fu impiegato in numerose missioni, incluso il trasporto di siluri a guida umana, gli SLC, noti come “maiali”, usati per attacchi contro le navi nemiche ancorate nei porti. Il suo affondamento, avvenuto per via di un attacco con cariche di profondità dalla nave britannica HMS Islay, segnò un momento oscuro ma importante nella storia navale italiana.
Riconoscere il Scirè come sacrario militare non soltanto garantisce un tributo permanente al coraggio e al sacrificio dei submarinieri persi in battaglia, ma offre altresì un simbolo potente di riconciliazione e di memoria storica. L’ Itala, la nostra nazione, dimostra così di non voler dimenticare i suoi figli caduti, anche quando le vicende storiche si colorano di tonalità dolorose e complesse.
In conclusione, la decisione della Camera segna un passo avanti significativo nella cura della nostra memoria storica. Trasformare il sito del relitto in un sacrario militare non è solamente un gesto simbolico, ma un impegno attivo verso l’educazione e il rispetto delle generazioni future nei confronti della verità storica, della pace e dell’integrità morale.