L’anno 2024 si prospetta ricco di movimenti nel panorama delle fusioni e acquisizioni in Italia. Secondo le analisi effettuate da EY, il prossimo anno si concluderà con circa 1300 operazioni, marcando un aumento del 7% rispetto al 2023. Queste operazioni interessano un volume finanziario che oscilla tra i 60 e i 65 miliardi di euro, delineando un panorama economico dinamico e in crescente consolidamento.
L’espansione prevista è sintomo di una vivace attività economica e di un ambiente favorevole agli investimenti strutturali. In effetti, il 2024 appare come un anno pivotal, un incrocio di opportunità e strategie aziendali, con indizi concreti che suggeriscono una prosecuzione di tale trend anche nel 2025, anno per cui si prevede una crescita ancora più robusta, stimata in doppia cifra a partire dalla seconda metà.
Marco Daviddi, managing partner strategy and transactions di EY in Italia, durante l’evento “Investire in Italia. Ma come? Previsioni sul 2025”, ha rivelato che questi dati, sebbene preliminari, riflettono una precisa necessità strategica: il consolidamento. Tale necessità si manifesta particolarmente nelle piccole e medie imprese, che attraverso fusioni e acquisizioni cercano di rafforzarsi per affrontare il futuro con maggiore capacità e stabilità.
Il contesto è particolarmente stimolante anche per il settore bancario, che attraverso il processo di consolidamento conosciuto come ‘risiko’, sta vedendo importanti player contrapporsi in un contesto di strategie competitive che, a loro volta, fanno muovere l’intero settore economico.
È interessante notare inoltre quanto il consolidamento non sia solo una risposta ai bisogni strategici aziendali, ma stia anche diventando un volano per l’innovazione. Integrandosi, le imprese non solo ottimizzano le risorse, ma accelerano anche l’adozione di nuove tecnologie e l’espansione nei mercati, domestici e internazionali. In questo scenario emerge chiaramente la necessità di un supporto adeguato da parte delle istituzioni finanziarie e dei regolatori, per indirizzare e facilitare i percorsi di crescita e integrazione.
Il consolidamento del mercato, pertanto, oltre a generare incrementi numerici e finanziari, spinge le aziende italiane verso nuove modalità operative, più competitive e sostenibili, che saranno essenziali per confrontarsi su scala globale.
Inoltre, il potenziale di crescita per il 2025 suggerisce che gli investitori possano guardare con ottimismo al medio termine, anticipando non solo una ripresa, ma una vera e propria trasformazione del tessuto economico italiano, con ripercussioni positive sia per il mercato interno sia per l’immagine dell’Italia come fertile terreno di investimenti a livello internazionale.
Dunque, osserviamo non solo una fase di ripresa, ma un’epoca di rinascita economica, nella quale le aziende italiane, grandi e piccole, possono trovare nuove opportunità di crescita e di rinnovamento strategico. Con un occhio attento alle dinamiche globali e una forte volontà di innovare e migliorare, il futuro delle fusioni e acquisizioni in Italia promette di essere non solo prospero ma anche decisivo per il nuovo corso economico del paese.