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Il Sud Contro l’Autonomia Differenziata: Occhiuto Invoca una Moratoria

In POLITICA
Luglio 25, 2024

Nel panorama politico attuale, l’argomento dell’autonomia differenziata si profila come uno dei più divisivi e controversi. Recentemente, il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha energicamente chiesto una pausa nell’applicazione della nuova normativa, sollevando dubbi e malumori tra le fila di Forza Italia e al di là. In una mattinata densa di dichiarazioni, durante un’intervista rilasciata a Sky, Occhiuto ha sottolineato non solo la precipitazione con cui si è proceduto all’approvazione della legge, ma anche la mancanza di risorse necessarie per garantire una parità di trattamento tra le diverse regioni italiane.

La legge, votata in un contesto di urgenza, sembra quasi un dardo scagliato nella quiete notturna, e porta con sé non poche preoccupazioni sul futuro equilibrio tra Nord e Sud del Paese. Le cosiddette intese sulle materie LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), che dovrebbero varcare eventuali disparità, non possono essere definite senza un adeguato stanziamento finanziario, attualmente assente. Questo porta il governatore calabrese a prevedere un esito catastrofico in caso di referendum: un abisso di consensi contrastanti tra le due macro-aree del paese.

L’intervento di Occhiuto si inserisce in un scenery dominato dalle spaccature interne al centrodestra e dai giochi di potere che si consumano sul palcoscenico nazionale ed europeo. L’eco delle sue dichiarazioni ha trovato sponda in Antonio Tajani, figura di spicco di Forza Italia, che ha confermato la legittimità della richiesta di una moratoria, evidenziando un bisogno urgente di revisione prima dell’avanzamento ulteriore nella implementazione della legge.

Dal canto opposto, il centrosinistra, attraverso voci quali quella del deputato Umberto Pagano e di Alessandro Alfieri, responsabile Riforme del Partito Democratico, ha plaudito alla presa di posizione di Occhiuto, riconoscendo nei suoi dubbi una condivisa preoccupazione per le possibili inequità che l’autonomia differenziata potrebbe alimentare. Anche il M5S, per bocca del suo leader Giuseppe Conte, ha ribadito la necessità di un intervento revisionista, continuando nella raccolta di firme necessaria a promuovere un referendum abrogativo.

La questione, inoltre, non risparmia spasmi e contrazioni all’interno dello stesso schieramento di centrodestra, dove figure come Rossano Sasso, commissario regionale della Lega, pur riconoscendo le rivendicazioni di Occhiuto, resta fermo sull’ottenimento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni.

Questo scenario di malcontento e divisione si ripercuote anche nel tessuto sociale delle regioni più direttamente coinvolte. Regioni come la Toscana, l’Emilia-Romagna, la Sardegna e la Campania si sono già espresse favorevolmente verso la richiesta di un referendum abrogativo, temendo che l’autonomia possa tradursi in una maggiore disuguaglianza nella distribuzione delle risorse e nei servizi, minando così il principio di coesione nazionale.

In conclusione, la richiesta di moratoria avanzata da Occhiuto non è solo un grido di cautela, ma il simbolo di un malessere più profondo e strutturato, che interroga i fondamenti stessi sulla gestione dell’autonomia e sulle implicazioni socioeconomiche e politiche che essa comporta. Resta da vedere come il governo responderà a queste sollecitazioni, in un contesto nazionale sempre più polarizzato e incerto.