L’influenza dei paesaggi innevati della Lapponia ha offerto un quadro suggestivo per un incontro di natura altamente strategica. I leader di Italia, Finlandia, Grecia e Svezia, insieme a rappresentanti delle istituzioni europee, si sono riuniti recentemente nel piccolo villaggio di Saariselka, per affrontare temi di rilevanza cruciale come la sicurezza e la gestione dei migranti.
La premier italiana Giorgia Meloni, affrontando le sfide di una recente influenza e priva della sua solita eloquenza vocale, ha evidenziato come il passato caratterizzato da divergenze marcanti tra il Nord e il Sud dell’Europa sia oggi superato da un’urgente necessità di dialogo e cooperazione. Durante il vertice, uno dei primi punti all’ordine del giorno è stata la discussione sulle spese per la difesa. Tradizionalmente parsimoniosi, i paesi del Nord Europa hanno mostrato una nuova apertura su tale questione. Sebbene non si sia giunti a decisioni pratiche immediate come l’emissione di Eurobond o l’esclusione delle spese militari dal calcolo del Patto di Stabilità – una modifica da tempo invocata dall’Italia – il riconoscimento dell’esigenza di nuovi strumenti finanziari che non gravino sui bilanci pubblici rappresenta un passo avanti significativo.
Il vertice, tenutosi in una baita a oltre 260 chilometri dal Circolo Polare Artico, ha permesso di trattare le questioni in un’atmosfera rilassata, con i leader seduti attorno a un caminetto, conformemente alla tradizione locale che prevede di rimanere scalzi in casa. Non si è tuttavia trattato solo di questioni militari: il tema della sicurezza ha assunto un’urgenza particolare alla luce del recente attentato di Magdeburgo, con Meloni che ha espresso solidarietà al popolo tedesco.
La premier italiana e il greco Kyriakos Mitsotakis hanno approfondito le problematiche legate alla gestione dei migranti. Meloni ha sottolineato l’importanza di una politica che consideri le partnership strategiche con i paesi africani e la definizione chiara di “paesi sicuri”, in vista della nuova direttiva sui rimpatri prevista dalla Commissione Europea entro i primi mesi del 2025.
Dal canto loro, i nuovi membri NATO, Finlandia e Svezia, hanno messo in luce l’importanza della sicurezza nei loro estesi confini con la Russia, lungo i quali la guerra ibrida di Mosca rappresenta una continua fonte di preoccupazione. Hanno anche esplorato temi di interconnessione marittima, che legano sia il Mar Baltico che il Mediterraneo, mostrando come le sfide e le strategie di un’Europa unita possano effettivamente convergere a dispetto delle geografiche distanze.
La scelta di non produrre un documento finale riflette la natura informale dell’incontro, ma le discussioni protrattesi fino a una cena esclusiva tra i leader hanno posto le basi per future riunioni, con una prossima tappa probabile in Grecia.
In sintesi, il summit di Saariselka non solo ha ribadito la necessità di un dialogo rinnovato tra Nord e Sud Europa, ma ha anche delineato una mappa stradale per un approccio più coeso e meno gravoso in termini finanziari ai problemi comuni, aprendo nuovi canali di cooperazione nell’arena geopolitica europea.