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Impatto del taglio dei tassi BCE sui mutui: una ventata di sollievo per i mutuatari

In ECONOMIA
Gennaio 30, 2025

L’ultimo provvedimento della Banca Centrale Europea ha portato a un significativo taglio dei suoi tassi di interesse, una mossa che genera onde propizie attraverso il settore immobiliare e creditizio, impattando favorevolmente su milioni di famiglie europee. Questo calo dei tassi si insinua nel panorama economico con implicazioni che meritano un’analisi approfondita, specialmente in relazione al mercato dei mutui e dei finanziamenti al consumo.

La diminuzione dei tassi d’interesse da parte della BCE, già sentita nei primi mesi del 2025, sta lasciando un’impronta notevole sui costi dei mutui. Secondo l’analisi di Fabi, un importante sindacato bancario, i tassi sui mutui sono precipitati al 3,23% a novembre, marcando un netto ridimensionamento rispetto ai livelli superiori al 5% registrati durante il 2023. Ciò si traduce in un risparmio considerevole per i mutuatari, che per un mutuo trentennale da 200.000 euro potrebbero vedere una diminuzione del costo complessivo di quasi 83.000 euro, ovvero del 22,8%.

Non meno rilevante è l’impatto sui prestiti al consumo. Con i tassi che hanno raggiunto una media dell’8%, in decremento dai picchi oltre il 14% del 2023, le prospettive per acquisti finanziati come automobili o elettrodomestici diventano decisamente più accessibili. Per esempio, l’acquisto di un’auto da 25.000 euro finanziata completamente potrebbe costare oltre 11.871 euro in meno rispetto al precedente anno, mentre una lavatrice da 750 euro finanziata a cinque anni vedrebbe un risparmio di 170 euro nei mesi a venire.

Detti cali dei tassi sono particolarmente vantaggiosi per i detentori o i potenziali sottoscrittori di mutui a tasso variabile. Mutuionline.it segnala che i principali indicatori, come l’Euribor a 1 e 3 mesi, stanno già mostrando decrementi che promettono ulteriori riduzioni. Certamente, questo ambiente favorisce i mutuatari che potrebbero beneficiare di una diminuzione delle rate mensili, con un risparmio complessivo sugli interessi che potrebbe essere considerevole a lungo termine.

In questo contesto, le proiezioni di MutuiOnline.it delineano ulteriori miglioramenti, con l’Euribor che potrebbe toccare il 2% nella seconda metà del 2025, a fronte dell’attuale 2,81%. Questo calo sostanziale, rispetto allo scorso anno, propone un panorama in cui il tasso fisso, attualmente il più comune, potrebbe arrivare a un riequilibrio con il tasso variabile dando più flessibilità ai consumatori.

L’operatorio del Codacons, peraltro, riflette un risparmio mensile per i mutuatari tra i 13 e i 30 euro, derivante dalla riduzione dei tassi del 0,25%. Setacciando l’analisi sulle fasce di importo del mutuo, emerge che per un finanziamento a 20 anni variante tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio mensile oscilla tra i 13 e i 27 euro. Questo si amplifica per durate più estese come i 30 anni, dove il risparmio medio si posizionerebbe tra i 15 e i 30 euro mensili.

Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, amplifica l’ottimismo sul futuro dei finanziamenti in Italia, indicando che l’attuale calo dei tassi, documentato dall’ultimo report di Bankitalia, rappresenta un alleviamento sostanziale dei costi per i mutuatari italiani.

In conclusione, il taglio dei tassi della BCE sembra proporsi come un catalizzatore di benefici economici per i consumatori, tanto nel settore immobiliare quanto in quello dei beni durevoli. Mentre l’effetto pieno di queste modifiche sarà più chiaro nel tempo, l’immediato impatto risulta decisamente positivo per le famiglie europee.