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Intensificazione della Difesa Europea: L’Unione nelle Strategie di Sicurezza

In POLITICA
Dicembre 22, 2024

In un periodo di crescente tensione internazionale, il dibattito sulla sicurezza e la difesa in Europa assume toni sempre più urgenti e determinati. A Saariselka, nel cuore gelido della Lapponia finlandese, un recente summit ha visto protagoniste alcune delle principali figure politiche europee, tra cui la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, i primi ministri di Svezia, Finlandia e Grecia, e la nuova Alta rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell’UE, Kaja Kallas. L’obiettivo? Trovare un linguaggio comune e soluzioni condivise per rafforzare la difesa del continente.

La preoccupazione primaria rimane la Russia, considerata una minaccia diretta e imponente da parte di Meloni. “La presenza ostile e le ambizioni territoriali di Mosca costituiscono una sfida che non possiamo più ignorare”, ha sottolineato Meloni durante il vertice. Questa percezione è acutamente condivisa da Svezia e Finlandia, nazioni che, date le loro posizioni geografiche, sentono il respiro gelido della minaccia russa proprio alla loro porta.

La discussione si è poi spostata sui contributi alla NATO, con un riferimento critico alle dichiarazioni attribuite a Donald Trump riguardo un aumento del contributo economico al 5% del PIL per ciascun paese membro. Queste voci, prontamente etichettate come “fake news” da Meloni, non fanno che aumentare la pressione in un panorama già teso. Tuttavia, il punto fondamentale sollevato da Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro greco, è stato il riconoscimento che l’obiettivo di finanziamento del 2% del PIL è ormai considerato obsoleto. “Abbiamo bisogno di strategie innovative e di un impegno finanziario maggiore e più flessibile”, ha evidenziato Mitsotakis, sottolineando le restrizioni imposte dalle attuali normative di bilancio dell’Unione Europea.

In questo contesto, l’appello di Meloni per un approccio “out of the box” risuona come un imperativo: è tempo di esplorare nuovi strumenti finanziari e di cooperazione per garantire la sicurezza interna ed esterna dell’Europa, oltre a consolidare una posizione unita contro le minacce esterne. “Non dobbiamo domandarci cosa l’America può fare per noi, ma piuttosto cosa possiamo fare noi per noi stessi”, ha precisato Meloni, enfatizzando la necessità di una maggiore autonomia e capacità difensiva europea.

Il vertice è stato anche l’occasione per mettere in luce la crescente preoccupazione per fenomeni come la “militarizzazione della migrazione”, una strategia ibrida che Kaja Kallas ha identificato come una delle principali minacce alla stabilità europea. La discussione ha permesso di delineare una visione condivisa e pragmatica delle sfide future, promettendo un impegno rinnovato e più forte nel prossimo anno.

In conclusione del vertice, la visita di Meloni alla base aerea di Šiauliai in Lituania ha simboleggiato un gesto di solidarietà e supporto alle truppe italiane stanziate all’estero, sottolineando il legame tra la politica di difesa e il sostegno morale alle forze armate, fondamentale per la coesione e l’efficacia delle strategie di sicurezza.

Queste iniziative e discussioni evidenziano un momento di significativa riflessione per l’Europa, che cerca di bilanciare le esigenze interne con le pressioni globali, sforzandosi di trovare una via coesa e sostenibile per garantire la sicurezza futura.