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La Battaglia per il Terzo Mandato: Il Caso di Luca Zaia

In POLITICA
Gennaio 26, 2025

Nel panorama politico italiano, il dibattito sulla possibilità di un terzo mandato per i presidenti di regione si accende con particolare intensità in Veneto. Luca Zaia, figura centrale di questa discussione, ha già ricevuto un notevole sostegno popolare, ben riflettendo il desiderio di una parte significativa della cittadinanza veneta. Con oltre 10.000 firme già raccolte, l’iniziativa dimostra non solo un chiaro segnale di fiducia verso la sua amministrazione, ma una sfida alle normative attualmente in vigore.

I promotori della campagna, fiduciosi nei risultati del sondaggio effettuato dall’istituto Lab21.01 per Affaritaliani.it, mostrano come il 67,7% degli intervistati italiani auspichi la cancellazione del limite attuale, che prevede un massimo di due mandati per i presidenti di regione. Tale limite, considerato da molti un “retaggio storico”, secondo Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, dovrebbe essere rivisto per rispettare maggiormente il principio democratico del libero voto.

La strategia adottata in Veneto non si limita alla raccolta di firme, ma include una robusta mobilitazione nelle piazze, favorita dall’ampio tessuto politico e amministrativo che il partito vanta nella regione: ben 159 sindaci e 1178 amministratori, oltre a 320 sezioni sul territorio. Tale infrastruttura politica non solo fornisce un importante supporto logistico e promozionale, ma sottolinea anche il radicamento del partito e del suo leader nel tessuto socio-politico regionale.

Contrapponendo questa situazione a quella della Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca segue una route distintamente diversa, ci troviamo di fronte a due modalità di interpretare e affrontare la norma sui due mandati. De Luca si affida più che altro a una soluzione legale, sperando nella decisione favorevole della Consulta, programmata per la metà di aprile, mentre nel Veneto l’approccio è decisamente più populista e diretto.

La vigente campagna in Veneto appare non solo come un tentativo di cambiare una legge per un caso particolare, ma come una manifestazione di volontà popolare che desidera rafforzare il principio di autodeterminazione nelle scelte politiche regionali. Se questa sarà la spinta che porterà alla revisione delle normative sui limiti ai mandati, solo il tempo potrà dirlo.

In aggiunta, le dinamiche internazionali e le tendenze politiche più ampie potrebbero influenzare o essere influenzate da questa iniziativa. In tutto il mondo, si discute sempre di più sull’equilibrio tra stabilità politica e rinnovamento attraverso limitazioni ai mandati, una questione che Italia sta vivendo in prima persona.

L’esito di questa battaglia legislativa e il suo impatto sulla scena politica regionale e nazionale sottolineeranno senza dubbio l’importanza delle regole democratiche e dell’aspirazione alla stabilità politica contro il desiderio di rinnovamento e scelta libera. In Veneto, sembra che la parola d’ordine sia chiara: avanzare, a qualsiasi costo.