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La Critica di Orsini agli Aumenti Energetici: Una Minaccia alla Competitività Industriale

In ECONOMIA
Gennaio 21, 2025

La crescente preoccupazione per gli ingenti aumenti dei costi energetici sta dominando le discussioni negli ambienti industriali. Non si tratta soltanto di un esasperato ritocco dei prezzi, ma di un vero e proprio allarme che potrebbe compromettere l’intero tessuto produttivo nazionale. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, con un messaggio video diffuso dal cuore della sua azienda e condiviso anche su Instagram, ha lanciato un vero e proprio J’accuse contro questo incontrollato incremento dei costi, che registra un aumento devastante del 43% solo nell’ultimo anno.

Il messaggio di Orsini non si limita a una sterile denuncia; è piuttosto un grido d’allarme sulla necessità di agire, e velocemente. “Non è possibile accettare passivamente queste condizioni,” sottolinea Orsini nel video, “tali rincari minacciano seriamente la nostra competitività sullo scenario europeo e globale.” La perdita di tale competitività non è un mero dato economico ma si traduce in minori investimenti, riduzione di posti di lavoro e, in ultima istanza, una minaccia per la stabilità sociale.

L’incremento dei costi energetici non è una problematica limitata a pochi settori, ma coinvolge trasversalmente diverse realtà industriali. Tali costi rappresentano una quota variabile, ma spesso significativa, dei costi operativi delle aziende; un aumento del 43% rappresenta dunque un colpo capace di destabilizzare budget aziendali, compromettendo non solo profitti, ma anche capacità di investimento e sviluppo. In un mercato sempre più globalizzato, la capacità di competere con realtà dove il costo dell’energia è controllato o significativamente più basso diventa fondamentale.

Attraverso il suo appello, Orsini chiama non solo a una presa di coscienza, ma anche a una mobilitazione generalizzata per la ricerca di soluzioni efficaci. Le misure auspicate riguardano interventi legislativi mirati che possano contenere i costi, incentivare l’uso di energie alternative e meno costose, e magari implementare nuove tecnologie per ottimizzare i consumi energetici nell’industria. Si tratta di un percorso complesso, che richiede cooperazione a livello governativo, aziendale e sociale.

Questa situazione solleva interrogativi più ampi sul futuro dell’energia in Italia e in Europa. Con l’aumento dell’attenzione verso la sostenibilità e la necessità di ridurre le emissioni, la transizione energetica diventa una sfida ancora più imponente. Il carico economico di questa transizione deve essere equamente distribuito, evitando che diventi un ostacolo insormontabile per le imprese.

Nel commentare la situazione attuale, Orsini mette il dito nella piaga di un problema che è tanto economico quanto strategico per il futuro del Paese. “Energia vuol dire salvaguardia dell’industria, dell’impresa e del sistema Paese,” conclude il presidente di Confindustria nel suo appello, sottolineando come non ci sia più tempo per attese o ritardi. L’Italia e l’Europa devono trovare rapidamente soluzioni per mantenere vivace il tessuto industriale, essenziale per la crescita e la stabilità economica e sociale. La risposta a questa crisi energetica sarà decisiva nel modellare il futuro industriale e produttivo del paese.