
Nel panorama economico italiano, il settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) emerge come un autentico pilastro, vitalizzando la competitività nazionale attraverso imponenti investimenti in ricerca e sviluppo. Secondo l’ultima edizione del rapporto “Ricerca e Innovazione ICT in Italia”, realizzato da Anitec-Assinform in collaborazione con l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE), il settore si distingue per la sua dinamicità e le sue prospettive di crescita.
Nell’anno 2022, il settore ICT ha registrato una spesa in ricerca e sviluppo intra-muros di circa 2,5 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento dell’1,5% rispetto all’anno precedente, segnando un notevole recupero e addirittura superando i livelli pre-crisi pandemica. La maggior parte di questi investimenti, precisamente il 50%, è stata concentrata nel campo del software e dei servizi IT, mentre la produzione di hardware ha visto un significativo balzo del 7,1% rispetto all’anno precedente.
È interessante notare come l’84% di questi finanziamenti provenga da fonti private, evidenziando il decisivo impegno delle aziende italiane verso l’avanzamento tecnologico. Il settore impegna 52.000 lavoratori in attività di ricerca e innovazione e conta quasi 19.600 ricercatori a tempo pieno. Ciò testimonia quanto il settore privato sia un fulcro essenziale per il progresso delle tecnologie digitali avanzate in Italia.
Nonostante questi dati positivi, il rapporto rileva criticità da affrontare per potenziare ulteriormente il settore. L’Italia, infatti, ancora si confronta con un gap rispetto alle principali economie europee. Per colmare tale divario, il rapporto propone quattro misure strategiche: incentivi per il maggior coinvolgimento nei programmi europei e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ampliamento del credito d’imposta per R&S, implementazione di un modello a rete per la ricerca applicata in ambito ICT, e un fortificamento del capitale umano attraverso sviluppo delle competenze.
Claudio Bassoli, vicepresidente con delega alle tecnologie abilitanti e di frontiera di Anitec-Assinform, sottolinea l’importanza di un approccio strategico e integrato, enfatizzando su come “valorizzare le potenzialità del nostro paese sia fondamentale per assicurare a l’Italia un ruolo di rilievo nel panorama tecnologico europeo e mondiale”.
In conclusione, i dati e le analisi presentate nel rapporto non solo illustrano la vitalità del settore ICT in Italia, ma lanciano anche un appello per una politica più audace e coordinata che punti su innovazione e collaborazione, tanto vitale per mantenere e accrescere la posizione competitiva dell’Italia nel mondo dell’ICT globale. L’industria della tecnologia informationale, quindi, non solo segnala una ripresa robusta, ma anche pone le basi per un’avvenire in cui l’Italia potrebbe brillare sul palcoscenico tecnologico internazionale.