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L’Aspirazione Italiana alle Vicepresidenze della Commissione Europea

In POLITICA
Agosto 31, 2024

La scena politica europea si tinge nuovamente di tensioni e aspettative, in particolare con l’Italia che punta decisamente a un ruolo preminente nella prossima Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. Giorgia Meloni, appoggiata dal recente endorsement ufficiale a Raffaele Fitto, mostra un cauto ottimismo riguardo l’assegnazione delle vicepresidenze, un nodo cruciale che potrebbe influenzare sostanzialmente le dinamiche politiche interne all’Unione Europea.

In un contesto dove von der Leyen propende per un esecutivo composto esclusivamente da vicepresidenti attivi, la posta in gioco per l’Italia e per altri grandi Stati membri è significativa. Nella configurazione precedente, tre vicepresidenze su sette erano esecutive, una distinzione non da poco in termini di impatto e visibilità delle politiche attuate.

Due possibili percorsi si delineano all’orizzonte: il primo riproporrebbe la logica del 2019, premiando i commissari dei gruppi maggioritari che hanno sostenuto la presidente von der Leyen; il secondo valorizzerebbe i “grandi” paesi, un criterio che avvantaggerebbe senza dubbio l’Italia data la sua rilevanza geografica e politica. Non è un mistero che a Palazzo Chigi si favorisca quest’ultima opzione, specialmente dopo la complicata vicenda del voto di luglio, quando FdI si espresse contro la riconferma di von der Leyen, seguendo un presunto accordo riservato che ha destato curiosità e controversie.

Detto accordo, sebbene etichettato come “infondate speculazioni” dai portavoce di Bruxelles, avrebbe promesso a Meloni non solo un equilibrio di potere con la Francia ma anche una preziosa vicepresidenza esecutiva per l’Italia. Questi eventi evidenziano il sofisticato gioco di bilanciamento che caratterizza la diplomazia europea, dove ogni decisione è il frutto di negoziati serrati e accordi talvolta oscuri.

Nel frattempo, le attenzioni si spostano anche su altri fronti. Spagna, Francia e Polonia, insieme all’Italia, sono gli altri contendenti per posizioni di influenza accanto a von der Leyen. L’ottimismo è palpabile tanto a Palazzo Chigi quanto alla Farnesina, con Meloni impegnata in trattative diretto con la presidente della Commissione. Queste discussioni si svolgono in concomitanza con eventi internazionali di rilievo, come la prossima visita di Meloni a Parigi per le Paralimpiadi.

Parallelamente, il Ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto, si dedica a questioni interne urgenti, come la riforma delle concessioni balneari, che cerca di allinearsi alle richieste europee dopo vent’anni di contenziosi. Un nuovo decreto è atteso imminente, testimoniando l’impegno del governo verso conformità e innovazione legislative.

In conclusione, il panorama europeo si presenta carico di sfide e opportunità per l’Italia. Mentre Meloni e il suo esecutivo cercano di consolidare la loro presenza e influenza a Bruxelles, gli esiti delle attuali negoziazioni determineranno in gran parte il futuro politico ed economico dell’Italia nell’ambito dell’Unione. Con strategie accuratamente orchestrate e una diplomazia attiva, l’Italia si appresta a giocare una parte cruciale nella scacchiera europea.