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Lenta Ascesa dell’Intelligenza Artificiale nelle Imprese Italiane

In ECONOMIA
Dicembre 30, 2024

L’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) nelle aziende italiane sta avanzando, ma ancora non si parla di una vera e propria rivoluzione. Dal 2021 al 2024, il tasso di impiego di questa tecnologia è cresciuto, passando dal 5,7% all’11,4% delle imprese. Questo incremento, seppur significativo, delinea un panorama in cui la maggiore penetrazione dell’IA rimane comunque un obiettivo a lungo termine.

L’analisi di Unioncamere e Dintec, appoggiandosi sui dati derivati dall’Osservatorio Punti impresa digitale delle Camere di commercio, mette in luce come le imprese italiane abbiano orientato i loro sforzi investitivi verso altre tecnologie negli ultimi anni. In particolare, il Cloud ha catturato l’attenzione del 44,4% delle aziende, seguito dai sistemi di pagamento digitali (41,3%) e dalla cybersicurezza (41,2%). Queste scelte sono indicative di una tendenza a consolidare infrastrutture essenziali per la digitalizzazione, prima di poter sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’IA.

Nonostante un ingresso cauto nel mondo dell’intelligenza artificiale, c’è motivo di ottimismo per il futuro. Guardando al periodo 2025-2027, il 18,9% delle imprese ha indicato l’IA come fulcro dei propri piani di investimento. Questo dato suggerisce una crescente consapevolezza delle potenzialità transformative di questa tecnologia e una maggiore predisposizione ad integrarla nei processi produttivi.

La lenta penetrazione dell’IA nel tessuto produttivo italiano può essere attribuita a diversi fattori. La necessità di competenze specifiche, la sensibilità verso i temi della privacy e della sicurezza dei dati, e il costo degli investimenti iniziali rappresentano barriere significative. Inoltre, la cultura aziendale e l’approccio all’innovazione giocano un ruolo determinante nella velocità di adozione delle nuove tecnologie.

Il quadro emergente suggerisce quindi un duplice percorso per le aziende italiane. Da una parte, è fondamentale continuare l’investimento in tecnologie di base come il Cloud e la cybersicurezza, che possono fungere da trampolino di lancio per applicazioni più avanzate di IA. Dall’altra, è cruciale un maggiore impegno nella formazione e nel rinnovamento delle competenze, permettendo così di sfruttare appieno le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.

In conclusione, l’IA è destinata a diventare un pilastro centrale nell’economia digitale, con un impatto che si prevede ampio e trasversale su numerosi settori. Per le imprese italiane, il cammino verso un’integrazione completa richiederà tempo, risorse e una strategia ben definita. Nel frattempo, è essenziale che le aziende si mantengano aggiornate e pronte ad abbracciare le innovazioni, alimentando così un ecosistema produttivo sempre più interconnesso e intelligente.