Lucia Gaeta, da bambina, cominciò a studiare Flauto presso il “Cimarosa” di Avellino, Lucia nemmeno immaginava che il suo talento fosse nella voce. Lo scoprì un suo Maestro. Data lì la straordinaria carriera della Soprano irpina, oggi nel coro del San Carlo: una scelta di vita, dopo moltissimi successi da solista, per coniugare al meglio lavoro e famiglia. Laurea in Canto Lirico conseguita al Conservatoria Statale di San Pietro a Majella di Napoli, specializzazioni e perfezionamenti sotto la guida di nomi illustri della lirica internazionale, Lucia Gaeta si è esibita, tra l’altro, al fianco di Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli, oltre che “in duetto” con i grandi artisti della musica leggera, da Claudio Baglioni ad Eugenio Bennato. Dal 2011 è presidente dell’Associazione artistico-musicale “Ateneo Alea” di Avellino.
Lucia, quale è stato il tuo percorso formativo?
La propensione allo spettacolo l’ho sempre avuta, sin dalla più tenera età. All’asilo delle suore immacolatine già cantavo e recitavo. All’età di undici anni convinsi i miei genitori ad iscrivermi al Conservatorio, dove intrapresi lo studio del flauto traverso. Ma, fu nella classe di canto corale che scoprii la più vera inclinazione, e di lì la mia storia. Diploma in canto presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento e successivamente il conseguimento della Laurea di II Livello al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, con il massimo dei voti.
Puoi raccontarci, nello specifico, il ruolo di soprano che svolgi all’interno della prestigiosa Fondazione Lirico Sinfonica, Teatro San Carlo di Napoli?
Lavoro presso la Fondazione Teatro San Carlo dal 1995 e ancor prima, nel 1993 presso il Teatro Bellini di Catania. Sono artista del coro, espressamente Sezione Soprani I, più volte impegnata in ruoli solistici presso la Fondazione e in altre nobili locations.
Quando hai deciso di fondare l’Accademia di canto e Musica – Ateneo Alea? Quali sono gli obiettivi?
L’Associazione “Ateneo Alea” nasce nel 2012 su stimolo di alcuni giovani amici ai quali mi dedicavo per avvicinarli alla nobile arte del canto. L’obiettivo è certamente quello di diffondere l’amore e la conoscenza per la musica, di porsi come centro di aggregazione.
A quale parterre di pubblico vi rivolgete?
A soci di tutte le età che hanno accolto l’invito. Sono tutti accomunati dal solo intento di fare musica per addolcire le brutture della vita e magari tendere al perfezionismo.
Oggi, quanto è importante la cultura, e nello specifico il Teatro musicale ovvero l’opera lirica?
Inutile specificare quanto la musica riesca a fare da collante fra persone di diversa estrazione, età, relazione e con noi i confini “dell’essere Umano” si allargano senza orizzonte. Può sembrare “presuntuosa” questa frase, ma non lo è, vi invito a venirci a conoscere per sperimentale.
di Raffaella Bellezza