In un contesto in cui l’atmosfera semifestiva ha contribuito a limitare il volume degli scambi sulle piazze finanziarie, la Borsa di Milano ha definito il suo primato all’interno del panorama borsistico europeo. Nel dettaglio, l’indice Ftse Mib ha brillantemente archiviato la sessione con un apprezzamento del 1,25%, distanziando Parigi, la quale ha registrato un rialzo anch’essa notevole, ma fermandosi al 1%.
Una disamina più accurata del contesto europeo vede Francoforte avanzare dello 0,6%, mentre Madrid e Amsterdam hanno incrementato i loro indici rispettivamente dello 0,5% e dello 0,4%. Londra, invece, ha evidenziato una maggiore prudenza, chiudendo con un modesto incremento dello 0,1%.
Dal punto di vista valutario, l’euro ha mostrato una stabilità consolidata, mantenendosi a quota 1,04 nei confronti del dollaro. La distensione si è percepita anche sul fronte dei titoli di Stato, con lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi che ha visto un restringimento, spostandosi da 118 a 114 punti base.
Passando al settore energetico, la giornata è stata caratterizzata da una significativa crescita del prezzo del gas, il quale ha subito un aumento del 4,3%, toccando i 47,7 euro al Megawattora. Questa escalation si deve in gran parte alle dichiarazioni di Vladimir Putin, le quali hanno escluso la possibilità di una proroga del contratto per il transito del gas di Gazprom attraverso l’Ucraina, contratto che vedrà la sua scadenza il prossimo 31 dicembre.
Sul pavimento di Piazza Affari, gli investitori hanno mostrato un particolare favore verso alcuni titoli chiave. Stm ha guidato la crescita con un solido +2,2%, seguito a ruota da Moncler e Stellantis, entrambi in aumento di due punti percentuali. Affiancano questi risultati le performance di Eni e Banco Bpm, che hanno registrato entrambi un rialzo dell’1,9%, e di Unicredit, cresciuto dell’1,6%.
Un capitolo a parte merita Tim, che ha visto un incremento dell’1,6% per le sue azioni ordinarie e del 2,2% per quelle di risparmio, a seguito delle voci che anticipano un possibile ritorno del dossier sulle azioni di risparmio sul tavolo di Pietro Labriola, amministratore delegato dell’azienda. In controtendenza, Amplifon ha mostrato una flessione, chiudendo la giornata con un calo del 2,7%.
La Borsa di Milano, quindi, termina l’anno con una nota decisamente positiva, testimoniando la resilienza e l’attrattiva dell’economia italiana nonostante gli ostacoli globali. Questi risultati sono un segnale ulteriore dell’importante ruolo che la piazza finanziaria milanese gioca non solo a livello nazionale, ma anche su quello europeo, confermando la sua capacità di attrarre investimenti e di sostenere la crescita delle aziende di punta del panorama industriale italiano.