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Impegno Papale per il miglioramento delle condizioni carcerarie: il caso di Casal del Marmo

In POLITICA
Dicembre 27, 2024

La situazione disastrosa del penitenziario minorile di Casal del Marmo, recentemente evidenziata dalle denunce giornalistiche, ha toccato profondamente il cuore di Papa Francesco. In una lettera personale scritta a Gaia Tortora, vicedirettrice del Tg La7, il pontefice ha espresso il proprio dolore e la promessa di un impegno concreto per affrontare e migliorare le condizioni di vita dei giovani detenuti.

Gaia Tortora aveva messo in luce, tramite un post sulla piattaforma X, le “condizioni vergognose” del penitenziario, sottolineando la mancanza di igiene, il problema delle stanze male riscaldate e una generale sporcizia che aleggerebbe nell’istituto. La sua denuncia non è rimasta inascoltata. Papa Francesco, con parole cariche d’implicazioni, ha risposto che la mancanza di umanità citata è motivo di profonda riflessione e che “Casal del Marmo esplode” gli provoca sofferenza. Ha poi aggiunto: “Prego e farò tutto quello che potrò”.

Il legame di Papa Francesco con il penitenziario di Casal del Marmo è significativo e di lunga data. È notabile il suo affetto per questo luogo, testimoniato dalla celebrazione della Messa in Coena Domini nei Giovedì Santi del 2013 e del 2023, durante i quali ha compiuto il rito della lavanda dei piedi ai giovani detenuti. Questi gesti simbolici non solo rafforzano il messaggio di umiltà e servizio al prossimo del cristianesimo ma rinnovano anche l’attenzione verso le questioni di giustizia sociale e la dignità umana.

Il Papa non è nuovo a queste forme di diretto coinvolgimento in favore dei diritti dei detenuti. Anche recentemente, ha inaugurato una Porta Santa del Giubileo all’interno del penitenziario di Rebibbia il 26 dicembre, marcando la prima volta nella storia che tale rito viene celebrato fuori dalle tradizionali basiliche. In tale occasione, ha ribadito il messaggio di speranza agli interni, un’iniziativa che rientra in un ampio raggio di azioni volte a mettere in luce le problematiche del sistema penitenziario e loro residenti.

La chiamata alla preghiera del Papa, espressa durante l’Angelus dell’Immacolata per i detenuti nel corridoio della morte negli Stati Uniti, ha trovato una sorta di risposta quando pochi giorni dopo la Casa Bianca ha concesso la grazia a 37 uomini e donne condannati a morte, mostrando così l’influenza globale che possono avere le sue parole.

In sintesi, l’intervento di Papa Francesco sulla questione di Casal del Marmo si inserisce in un quadro molto più ampio di impegno e preoccupazione per le questioni carcerarie mondiali. Con la sua condotta e le sue parole, il Papa non solo cerca di alleviare la sofferenza individuale, ma spinge per un rinnovamento sistematico delle istituzioni, sempre con l’obiettivo di garantire la dignità e il rispetto della persona umana, riflettendo su come la redenzione e il perdono siano temi centrali nella dottrina cristiana che dirige.