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Mercati Europei in Bilico: Caute Reazioni ai Dati Economici Statunitensi

In ECONOMIA
Settembre 05, 2024

Nel panorama finanziario globale di oggi emerge una certa ambivalenza tra le principali Borse europee, che sembrano cercare un equilibrio di fronte a dati economici USA divergenti e a un contesto interno non del tutto ottimistico. Sembra che le ultime cifre relative alle richieste di sussidio alla disoccupazione, inferiori alle attese, e i numeri del lavoro non agricolo, forniti dall’Adp, non siano stati sufficienti a iniettare fiducia nei mercati del Vecchio Continente.

L’indice Stoxx 600, che aggrega le performance delle principali società europee, ha registrato un leggero calo, con un decremento di un quarto di punto percentuale. Ciò riflette una marcata sell-off nel settore tecnologico, farmaceutico, e in quello dei beni di consumo, indicando una cautela degli investitori nei confronti di questi ambiti, tradizionalmente considerati sicuri in tempi di incertezza.

Al contrario, alcune città come Milano e Francoforte hanno mostrato una tenuta relativa, segnando rispettivamente incrementi dello 0,07% e dello 0,2%. In Germania, ciò avviene nonostante le ultime stime negative sulla crescita del PIL da parte dell’istituto Ifo, che ha rivisto le sue previsioni al ribasso, stabilendole ora a zero per l’anno in corso. Evidenzia questo la capacità del mercato di reagire anche in presenza di dati macroeconomici non favorevoli, elemento che può indicare una resilienza intrinseca o, forse, una speranza ancorata a stimoli futuri.

Nel frattempo, il settore dei titoli di stato vede una contrazione dello spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, scesi al di sotto dei 142 punti base, con un calo del rendimento del decennale italiano di tre punti base, ora al 3,618%. Questo suggerisce una crescente fiducia degli investitori nei confronti del debito pubblico italiano, nonostante le incertezze economiche generali.

Sul versante delle materie prime, il petrolio mostra segnali di forza, con il wti che si appresta a raggiungere i 70 dollari per barile e il brent che supera i 73 dollari. Anche il gas naturale vede un incremento contenuto, crescendo del 0,6% e stabilizzando il suo prezzo intorno ai 36 euro per megawattora.

Infine, sull’asse valutario, l’euro guadagna terreno sul dollaro, attestandosi a 1,1102. Questo rafforzamento può essere letto come una fiducia ritrovata nella moneta unica, o forse come il risultato di movimenti speculativi di breve termine.

In sintesi, mentre gli aggiornamenti economici dagli Stati Uniti sembrano portare una ventata di ottimismo, il clima nei mercati europei rimane uno di prudenza, influenzato da un insieme complesso di fattori economici e politici interni. Questa situazione pone i basi per un periodo di osservazione e analisi più che per azioni decise, in attesa di sviluppi ulteriori che potranno definire una direzione più chiara.