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Mercati europei in calo in attesa del discorso del presidente della Fed

In ECONOMIA
Marzo 05, 2024

I mercati azionari europei hanno chiuso la sessione in territorio negativo nel giorno precedente all’intervento davanti al Congresso di Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti. Le attese per ulteriori segnali sulla direzione della politica monetaria americana stanno influenzando sensibilmente l’umore degli investitori, nonostante gli indicatori economici positivi provenienti dai recenti indici Pmi, che hanno superato le stime degli analisti.

La Borsa di Madrid ha registrato una flessione dello 0,14%, mentre quella di Milano ha visto un calo dello 0,2%, vanificando i timidi guadagni delle prime contrattazioni. Anche le piazze di Francoforte e Parigi hanno registrato ribassi, rispettivamente dello 0,37% e dello 0,54%, e lo stesso andamento negativo è stato confermato da Londra che ha chiuso perdendo lo 0,54%. Gli indici azionari statunitensi anticipano aperture in calo, in attesa di dati economici significativi quali gli indici Pmi, gli ordini di beni durevoli e di fabbrica, l’indice Ism e le vendite nazionali di veicoli che potrebbero fornire nuovi spunti di riflessione sullo stato di salute dell’economia americana.

Sul fronte obbligazionario, il differenziale tra i titoli di stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) si attesta a 141 punti base, con un lieve restringimento del divario. Il rendimento annuo del Btp scende al 3,78%, mentre quello del Bund si attesta al 2,37%, indicando una cautela che sembra prevalere tra gli operatori di mercato.

Nel comparto energetico, il prezzo del petrolio Greggio (Wti) riduce leggermente le perdite, segnando una contrazione dello 0,13% a 78,64 dollari al barile. Al contrario, l’oro continua il suo slancio, guadagnando il 1,75% fino a 2.120 dollari l’oncia e avvicinandosi al massimo storico di 2.135,38 dollari raggiunto lo scorso 4 dicembre.

Le aziende petrolifere mostrano debolezza, con cali che interessano prevalentemente Shell (-1,2%), TotalEnergies (-1,03%), Bp (-0,5%) ed Eni (-0,25%). Sul versante delle telecomunicazioni, si evidenziano le performance contrastanti di Cellnex, in forte aumento con il +2,31%, dopo aver annunciato la distribuzione di “almeno 3 miliardi di euro in dividendi tra il 2026 e il 2030”, e di Tim, che scende invece dell’1,27%.

Le banche vivono un momento disomogeneo. In particolare, spicca l’avanzamento di Intesa con un incremento dell’1,72%, grazie al rialzo del prezzo obiettivo da parte di Morgan Stanley, mentre altre istituzioni bancarie italiane come Bps, Mps, Bper e Banco Bpm mostrano guadagni più moderati. Unicredit e grandi banche europee come Barclays, Credit Agricole, Société Générale e Standard Chartered si muovono in territorio negativo, facendo registrare cali più o meno marcati.

Gli operatori di mercato mantengono alta l’attenzione in vista del discorso di Powell, consapevoli che ogni dichiarazione potrebbe avere ripercussioni immediate sui mercati globali. Nel complesso, la giornata odierna si è distinta per una prevalenza di cautela, con gli investitori che sembrano preferire una strategia di attesa prima di compiere mosse più decisive.

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Redazione