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Milano Ottiene il Primato nelle Borse Europee alla Vigilia dei Dati sull’Inflazione USA

In ECONOMIA
Gennaio 14, 2025

Nella giornata di ieri, la Borsa di Milano ha registrato una sessione notevolmente positiva, distinguendosi come la migliore tra le principali piazze finanziarie europee. Questo exploit è avvenuto in un clima di crescente attesa per la divulgazione degli ultimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti, un indicatore macroeconomico decisivo per le future politiche monetarie della Federal Reserve.

L’indice di riferimento Ftse Mib ha archiviato la giornata con un apprezzamento dello 0,93%, toccando quota 35.124 punti. Analogamente, l’Ftse All Share ha mostrato un incremento dello 0,85%, segnando una giornata di generale ottimismo per il mercato azionario italiano.

Comparativamente, le altre borse europee hanno evidenziato performance più modeste. Il DAX di Francoforte ha chiuso la seduta con un aumento dello 0,7%, mentre l’IBEX di Madrid è cresciuto di mezzo punto percentuale. La Borsa di Parigi ha terminato la giornata con un modesto guadagno dello 0,2%, e l’AEX di Amsterdam è rimasta invariata. In contrasto, il FTSE 100 di Londra ha subito una leggera flessione dello 0,3%.

Dal punto di vista valutario, l’euro è rimasto stabile a 1,028 dollari, un segno di equilibrio nei mercati valutari nel contesto di incertezze economiche globali. Il differenziale di rendimento tra i BTP italiani e i Bund tedeschi si è mantenuto al livello di 119 punti base, indicando una percezione di rischio stabile nei confronti dell’Italia.

Nel frattempo, il mercato degli energetici ha mostrato alcune variazioni significative. Il prezzo del gas naturale ha registrato una marcata diminuzione, con il future sul metano a consegna febbraio che ha chiuso in calo del 2,7% a 46,9 euro al megawattora nel mercato di Amsterdam. Il petrolio ha mostrato una debolezza, rimanendo sotto la soglia dei 77 dollari al barile.

Tra i titoli di maggior rilievo a Milano, Intesa Sanpaolo ha guidato le performance positive con un salto del 2,7%, chiudendo a 4,07 euro per azione. Il settore bancario ha in generale beneficiato di un’ondata di ottimismo, con il Banco Popolare di Sondrio e Bper Banca che hanno segnato rispettivamente +2,4% e +2,2%. Telecom Italia (TIM), dopo un’escursione significativa durante la sessione, ha terminato la giornata con un modesto rialzo, sostenuto dalla decisione del Tribunale di Milano di respingere un ricorso di Vivendi contro la cessione della sua rete.

Al contrario, la performance di Campari ha deluso, con un calo del 2,7%. Ancora più drastica è stata la flessione di Nexi, che ha perso il 6,8% a 4,7 euro per azione, influenzata negativamente dai rapporti di analisi pessimisti pubblicati da Mediobanca e Morgan Stanley.

Questa congiuntura di risultati sottolinea un periodo di intensa speculazione e di attese che regolano i mercati finanziari globali. Gli investitori internazionali rimangono in attesa di indicazioni che possono emergere dai nuovi dati sull’inflazione americana, con l’intento di discernere le future mosse della politica monetaria statunitense, specie in un periodo di turbolenza economica e incertezza geopolitica.