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Rivoluzione ISEE: Esclusione dei Titoli di Stato dalla Dichiarazione

In POLITICA
Gennaio 14, 2025

L’anno corrente segna un punto di svolta per le famiglie italiane in termini di politica fiscale, con l’introduzione di un nuovo provvedimento che esclude i titoli di Stato dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che apporta modifiche cruciali al regolamento ISEE, attuando così una misura prevista dalla legge di bilancio 2024.

Questo cambiamento arriva in un periodo particolarmente propizio per i titoli di Stato italiani, il cui affidamento è cresciuto notevolmente, con uno spread che ha recentemente registrato una diminuzione significativa, posizionandosi sotto i 110 punti. Questi miglioramenti nelle condizioni di finanziamento dello Stato hanno permesso di proiettare un risparmio di circa 10,4 miliardi di euro in termini di interessi nel biennio 2025/26, secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb).

Il quadro aggiornato per la dichiarazione dell’ISEE opportunamente riformato avrà impatti diretti sulle possibilità economiche delle famiglie italiane, dato che escluderà dal calcolo dell’ISEE fino a 50.000 euro di valore dei titoli di Stato e di altri prodotti finanziari garantiti dallo Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. Questa decisione è intesa a favorire l’accumulo di risparmio nazionale e a stimolare l’investimento in strumenti di debito pubblico.

Parallelamente, il decreto prevede specifiche disposizioni a favore dei nuclei familiari con componenti disabili o non autosufficienti. In particolare, si potranno escludere dal reddito i trattamenti assistenziali e previdenziali legati alla condizione di disabilità, e si introdurrà una maggiorazione della scala di equivalenza per gli stessi nuclei.

La riforma dell’ISEE rappresenta un chiaro distacco dalle “scelte irresponsabili del passato”, come sottolineato dalla Presidente Meloni, ponendosi come un investimento strategico nel futuro del Paese. I fondi risparmiati così potranno essere reindirizzati verso settori chiave come la sanità, l’istruzione e il sostegno ai redditi più bassi, con la speranza di generare un impatto a lungo termine sulla qualità della vita in Italia.

L’Agenzia delle Entrate, in preparazione alla nuova stagione fiscale, ha già diffuso una bozza aggiornata del modello 730 per il 2025, che si arricchisce di nuove possibilità per i contribuenti non titolari di partita IVA. Questo modello, ora ampliato, consentirà la dichiarazione di redditi soggetti a tassazioni separate o a imposta sostitutiva.

Il decreto ora attende l’approvazione della Corte dei conti e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Fino alla scadenza naturale delle attuali certificazioni ISEE, sarà possibile richiedere nuove attestazioni che conformino alle normative aggiornate, garantendo trasparenza e equità nel processo.

In conclusione, questa riforma segna un passo decisivo verso una politica fiscale più equa e funzionale, riflettendo un’attenzione accresciuta verso le necessità delle famiglie italiane e l’efficacia della gestione delle risorse pubbliche.